I tifosi viola non sono solo quelli della Curva Fiesole”: non capisco cosa ci sia di così sconvolgente nelle parole di Rocco Commisso

Non conti maggiormente se paghi dieci volte più di chi va in curva, ma non lo sei neanche se ti fai tutte le trasferte, urlando a squarciagola per novanta minuti

Perché siamo in piena democrazia e davvero in questo caso uno vale uno, dal notaio all’operaio, dal chirurgo a chi spende i suoi pochi risparmi per andare vedersi dal vivo Kean e Zaniolo

Una frase, quella del presidente, che spero segni l’inizio di un rapporto di grande trasparenza con l’intero popolo viola perché troppe volte in passato le varie dirigenze, compresa quella attuale, hanno privilegiato la componente più calda del tifo, magari per indirizzare umori e malumori, glissando quasi sempre sui danni collaterali, vedi scontri europei e cori infamanti, indegni di una città civile

E’ un giochino molto facile, a cui spesso ha partecipato, spesso per paura, anche la critica e da cui mi sono da sempre tirato fuori dicendo ogni volta quello che penso, dall’Heysel ai buu razzisti, beccandomi le mie belle svastiche, gli inviti a tornare nei campi di concentramento, striscioni offensivi e altre carinerie del genere che non mi faranno mai cambiare idea

Ho sempre pensato che la Fiorentina sia di tutti, che ognuno abbia diritto a dire la propria opinione civilmente e che i facinorosi debbano essere messi fuori dal consesso umano, calcio compreso: vediamo se con le parole di Commisso si è fatto un passo avanti