E’ difficile trovare un mondo più maschilista del calcio, un mondo dove le donne sono accettate in prima battuta solo perché grandi “gnocche” (scusate per la brutalità del concetto, ma rende l’idea), ma devono stare zitte, non fare troppe domande e dire sempre sì, in tutti i sensi.
Certo, nessuno vi dirà mai che è così, ed invece vi assicuro che l’arrivo in massa dell’altra metà del cielo ha destabilizzato l’ambiente.
Io l’ho vissuta da dentro questa invasione, perché quando nel 1978 ho cominciato a frequentare gli spogliatoi le conduttrici e le vallette non esistevano e di giornaliste sportive, almeno a Firenze, ce n’erano solo due, molto in gamba: Gabriella Lescai e Manuela Righini.
La seconda da mesi, direi da anni, si sta prendendo vagonate di insulti solo perché racconta il suo punto di vista senza fare sconti a nessuno, e ho sempre pensato che se si fosse chiamata Manuele Righini qualche epiteto se lo sarebbe risparmiato.
Io a volte non sono d’accordo con lei, ce lo siamo detti di persona, in televisione e in radio, ma questo c’entra relativamente.
Si dà il caso che oggi in conferenza stampa Cesare Prandelli abbia sentito il bisogno di ringraziarla pubblicamente per quello che aveva scritto sul Corriere Fiorentino.
Di più: le ha mandato un sms di complimenti.
E ora come la mettiamo con quelli che la volevano lapidare sulla pubblica piazza o con chi l’accusa da tempo di essere in malafede?
Secondo me qualcuno c’è rimasto male, molto male…