A Corvino, che dice che il 50% dei giornalisti ce l’ha con la Fiorentina a prescindere, e che lui queste cose le ha capite quattro anni prima di Prandelli.
A Prandelli, che ha sollevato un casino esagerato per una critica dovuta nel 95% dei casi a due sostituzioni inopportune, e che oggi esalta quei media nazionali che hanno massacrato la Fiorentina da Calciopoli al gol di mano di Gilardino.
A tutti i miei colleghi (compreso il sottoscritto), che sono andati in paranoia perché pensavano che Prandelli ce l’avesse proprio con loro.
A tutti quei colleghi, che ci sono rimasti male perché Prandelli non ce l’aveva con loro semplicemente perché neanche sapeva cosa avessero detto e/o scritto.
A tutti quei colleghi (colleghi?), che considerano l’uso corretto dell’italiano un dettaglio secondario e che aizzano, riferiscono, malignano e sguazzano felici nel brodo primordiale del tutti contro tutti, dal basso della loro condizione di emarginati dell’informazione.
A tutti quei colleghi, che hanno trasformato il proprio rapporto lavorativo con la Fiorentina in una guerra personale con questo o quel personaggio.
A tutti quei tifosi, che considerano i giornalisti una casta pericolosa da eliminare o da rieducare secondo metodi mutuati dall’Arcipelago Gulag.
A tutti quei tifosi, “che è sempre colpa dei giornalisti”.
A tutti quei tifosi, che bramano di avere il proprio quarto d’ora di celebrità, oppure anche solo un minuto, cioè il tempo necessario per sparare a zero con una telefonata in diretta o con un sms.
A tutta questa brava gente io chiedo di darsi una regolata, di pensare che stiamo parlando di calcio.
E di ricordarsi che la Fiorentina viene oltre mille giorni felici, e che stiamo discutendo della squadra di Firenze, cioè di una città che è la patria della tolleranza e del rispetto reciproco.
Ragazzi, calmatevi.

P.S. La Fiorentina esiste da 82 anni e, sembrerà strano, ma giocava e faceva palpitare anche senza Corvino, Prandelli, Guetta, Sandrelli, Righini, Rialti, Ferrara e tutti gli attuali giornalisti (perfino quelli dei siti!).
E ci sono, pare, ottime possibilità che possa continuare a farlo anche tra una decina di anni, quando di tutte le irla di questi giorni non resterà che un vago ed indistinto ricordo.