Ho onestamente fatto un esame introspettivo per capire qualcosa di più del perché reagissi in quel modo.
Questi i punti emersi: nel 2010, quindi tra non molto, avrò 50 anni.
Ho una figlia che non si riesce bene a capire se abbia 14, 15 o 16 anni.
Cerco quindi di capire come funziona quando esce di casa, impongo delle regole che vengono rispettate, ma certo non posso impedirle di passeggiare per Grassina o per Firenze con qualcuno: non sarebbe vita, ma una sorta di reclusione.
Penso a quello che potrebbe essere il dopo di chi si è trovato a subire per pura fatalità la furia bastarda di quei relitti umani che molestano e violentano.
Penso non solo ai protagonisti, ma anche al loro contesto familiare.
A come la loro vita sia rovinata, ed intendo pure fratelli, sorelle, non solo genitori.
Ecco, mi sono dato tutte le giustificazioni plausibili, eppure non riesco a limitare il disagio per provare una fortissima voglia di certezza della pena, ordine, possibilità di vivere in pace con gli altri senza aver paura di queste bestie che, mi spiace moltissimo dirlo, sono in larga percentuale non italiani.
Sto insomma provando sentimenti completamente di destra, io che mi ritengo un progressista e che ho sempre votato a sinistra.