Io davvero non saprei cosa fare e come muovermi se vivessi l’impossibile esperienza del padre di Eluana.
Non avrei il conforto della fede e forse troverei un minimo di consolazione nel veder crescere altri figli.
Certamente dovrei ogni giorno inventarmi un motivo per cominciare la giornata e altri mille per continuarla.
Quello che trovo inaccettabile è l’accanimento interventista di questo Governo, spinto da una Chiesa bigotta e ferma su posizioni assolutamente retrograde ed indifendibili perché mettono in dubbio la libertà personale, la possibilità di scegliere.
Può nel 2009 un Governo, con tutti i problemi che abbiamo e con la crisi che ci sta sommergendo, entrare così nel privato di una famiglia, arrivando ad una crisi istituzionale solo per compiacere a Sacra Romana Chiesa?
Ma se fossi il padre di Eluana forse oggi un motivo per andare incontro al mio giorno, come cantava Bennato, ce l’avrei.
Chiederei di verificare se è vero che Berlusconi ha dichiarato che sua figlia deve continuare a vivere perché è ancora in grado di partorire, prenderei la strada di Roma e aspetterei pazientemente (una virtù che questo signore deve possedere in larga quantità) sotto Palazzo Grazioli l’arrivo del Presidente del Consiglio.
Poi, cercando di superare le guardie del corpo, gli urlerei in faccia tutta la mia vergogna per sentirmi rappresentato da un uomo così.