Me li ricordo i giorni di Groningen, Praga, Lisbona.
Le paure di Prandelli, la preparazione perfetta all’impegno più importante della stagione: o dentro o fuori.
E poi la soddisfazione per avercela fatta, Russo ai sorteggi, la nuova avventura del girone, le sfide impensabili solo qualche anno prima quando vagabondavamo tra Gubbio e Avellino.
Sembrava tutto dovuto, sembrava tutto facile: eravamo la Fiorentina.
Beh, non era tutto così semplice, come possono testimoniare Roma, Palermo, Udinese, ma anche la Sampdoria lo scorso anno, e almeno una mezza dozzina di altre squadre italiane cacciate fuori prima ancora di annusare l’aria europeadal 2000 ad oggi.
Ricordiamocele queste cose con orgoglio nel giorno in cui la nostra ragazza vestita di viola compie 85 anni ed è davvero come la canzone di Spadaro: “e l’ha tant’anni eppure un la invecchia mai…”.
Auguri Fiorentina.