Me ne sto accorgendo solo ora che la vita sta faticosamente riprendendo il suo corso, nell’incedere quotidiano delle nostre ultime paure.

Mi sto accorgendo che dovrò fare a meno di Rialtopulos, come lo chiamavo al telefono ed è una mancanza vera, come quella di Manuela, solo che ho dieci anni di più e molte cicatrici che nel frattempo si sono depositate dentro di me.

E sto capendo solo adesso anche di essere stato “scelto” da Alessandro come interfaccia di quel mondo radiotelevisivo che lui contemplava, annusava più o meno da lontano,  ma che certo non amava certo come Stadio e la carta stampata.

Vivo tutto questo con un senso di gratitudine postuma nei suoi confronti, come qualcosa che mi era sfuggito nei 29 anni di collaborazione alla radio. E’ difficile tra maschi adulti scambiarsi manifestazioni di affetto, figuriamoci tra due come noi che tendevamo ad essere leader delle nostre tribù, però quell’affetto c’era tutto.

Adesso mi dovrò abituare ad una vita lavorativa senza di lui e alla fine mi adatterò, ma quanta tristezza solo a pensarci.