Penso a quando tutto questo finirà e torneremo ad essere normali, a fare cose normali.

E allora credo che questo intervallo temporale che ci costringe a convivere con la paura possa servirci ad apprezzare tutto ciò che abbiamo e che ci sembra dovuto.

Una vita comoda conquistata dalle precedenti generazioni: la libertà di muoversi prima di tutto, ovunque e come vogliamo, e poi il resto, che adesso ci manca.

Penso alla meravigliosa “Se me lo dicevi prima” di Iannacci, a quando ricorda “ e allora sarà bello quando nasce il sole”, che nel nostro caso è tornare ad incontrarci, darsi la mano, baciarsi.