In campo mediatico noi dobbiamo essere come degli “incursionisti”, l’ho capito una volta di più da Biscardi.
Dobbiamo cioè provare a farci sentire nei ritagli di spazio che riusciamo a conquistare.
Si parlava di Lazio con Lotito in diretta e Pruzzo accanto a me mi diceva: “adesso vedrai quanti spettatori perdiamo”.
Sono andato a controllare le email che arrivavano ed era effettivamente un crollo tipo Wall Street nel 1929.
Idem con patatine, purtroppo, con la Fiorentina, nonostante il caso Toni.
Il fatto triste, e di cui non possono non tenere conto gli autori di un programma sportivo nazionale, è che “tira” di più parlare per la dodicesima volta del confronto tra la finale del Milan e lo scudetto dell’Inter piuttosto che affrontare le tematiche del rinnovo a Prandelli.
Poi, certo, c’è chi esagera, come Italia 1 e la Domenica Sportiva, che mandano i gol delle altre 17 a mezzanotte.
Ma sul resto dobbiamo capire che è inutile stare tanto a protestare, anche se abbiamo ragione: qui comandano gli ascolti e non siamo tutti uguali.