Certe emozioni non si scordano mai.
Era il primo settembre 1979, mi ero appena diplomato, non avevo,come si dice, ne’ arte ne’ parte, solo una gran voglia di fare il giornalista e partiva l’avventura.
Se non ci fosse stata Radio Blu non so come sarebbe andata a finire, quasi sicuramente avrei avuto una vita molto più “normale”.
In questi 35 anni di avventura bellissima ed indimenticabile non ho mai pensato di essere qualcuno e ancora oggi mi sorprendo se qualcuno vuole fare una foto con me o mi chiede un autografo.
La mia idea è sempre stata quella di entrare nelle case e nelle auto delle persone e proprio per questo ci vuole garbo, educazione, sensibilità: pur avendo commesso diversi errori, spero di essere stato all’altezza di ciò che chiedevano le persone che ascoltavano.
Radio Blu è stata la mia vita fuori dalla mia famiglia, le ho dato e mi ha dato tutto, per tanto tempo l’ho chiamata “la mia bambina”, poi ho smesso perché è talmente cresciuta che mi sembrava riduttivo.
Il prossimo 30 giugno si chiude una storia bellissima ed il primo luglio ne comincerà un’altra, sempre col Pentasport e i suoi “figli”, oltre che con “Viola nel cuore”.
Triste?
Direi più emozionato, sapevo da mesi che sarebbe arrivato il momento dell’annuncio, poi saranno le 20 dell’ultimo giorno di giugno e si chiuderà il sipario.
Sarebbero tante, troppe, le persone da ringraziare e ancora c’è da tanto da lavorare, quindi vado a pensare al Pentasport di questa sera…