Riflessione di fondo: quando ero un ragazzino e ripartiva il campionato, avvertivo ogni volta nell’aria quel profumo indescrivibile di speranza mista a gioia per la grande giostra che ripartiva.
Oggi che tutto è freneticamente anticipato, la partenza del campionato è diventata mediaticamente la partenza della nuova stagione e allora invito un po’ tutti, a cominciare dal sottoscritto, a recuperare quella sensazione di dolce attesa, che mi pare invece avvelenata dai mancati acquisti.
Non che non si debba assistere con un po’ di preoccupazione all’evolversi di questo mercato che definire difficile mi pare limitativo, ma insomma questo è “solo” calcio e forse sarebbe il caso di prenderlo con maggiore leggerezza di spirito.
In questo senso, ed essendo questo il trentesimo anno da giornalista al seguito della Fiorentina, devo confessare che a me stamani è venuta in mente la partenza della stagione 1983/84, quando vendemmo Graziani alla Roma e affrontammo il campionato con Monelli al suo posto.
In città e tra i tifosi si respirava lo stesso scetticismo di oggi e poi sappiamo come andò a finire: terzo posto solo perché spaccarono Antognoni, e il miglior calcio visto in Italia.
Tutte queste sono considerazioni del cuore, che infatti sviluppo sul blog e non in radio, mentre con la testa non posso che riaffermare che al momento siamo da sesto/settimo posto.
Ma tutto questo lo sanno bene (spero) i Della Valle, Corvino e Prandelli.

P.S. Mi scuso con chi mi pone quesiti, ma, salvo casi molto particolari, comincerò a rispondere alle domande da martedì prossimo, perché in questa settimana sarei in ferie…