Era l’agosto del 1999, una serata tempestosa di voci e veleni.
Il solito gruppo che faceva concorrenza a Radio Blu aveva messo in pista i suoi carichi da undici.
Pressioni politiche su Cecchi Gori (all’epoca ci si muoveva però sull’altro versante), promesse di offerte mirabolanti, showman di livello nazionale che consigliavano al senatore di non dare a noi i diritti radiofonici, che per la prima volta erano in vendita.
Sconfortato e anche un po’ stremato dalla tensione (tra l’altro stava per nascere Camilla) dissi testualmente a Francesco Selvi, uno dei pochi amici che ho nel mondo del giornalismo: “guarda, arrivo al massimo fino al 2002 e poi mollo tutto. Tanto sono partito da zero, non ne avevo uno per far due, ho comprato la casa, il mutuo è sopportabile, posso tranquillamente vivere con meno di quanto guadagno ora e gustarmi di più la vita. Non ne posso più”.
Si è visto come è andata a finire.
Oggi abbiamo annunciato il rinnovo dell’accordo con la Fiorentina fino al 2012, cioè dieci anni dopo il mio ipotetico addio al microfono e trenta campionati dopo da quando, nella stagione 82-83, ho iniziato a trasmettere in diretta le partite.
Sono chiaramente completamente inattendibile quando si parla di queste cose, come ben sanno Letizia e le figlie (forse Cosimo ancora no, ma non è detto), che infatti non mi prendono nemmeno in considerazione quando ogni tanto (sempre meno, comunque) io mi agito “perché mi hanno detto che… Lo sai cosa stanno facendo a….”.
Può anche darsi che non sia io a trasmettere i prossimi campionati: finora sono sempre stato aiutato da un’incredibile fortuna, cioè non ho mai avuto problemi seri di salute, ma chissà cosa mi riserverà il futuro.
Scherzando, ipotizzo qualche volta con le persone care un telefono da cui parlo, ma solo ad uso e consumo di me stesso, perché non sono collegato con la mia adorata Radio Blu, che giustamente, visto il mio grado di rincoglionimento, sta mandando in onda Bardazzi o Sardelli.
Comunque sia, per adesso e per i prossimi mille giorni noi ci siamo, con i nostri difetti, ma anche con quell’entusiasmo e quella voglia che alle sei del mattino mi fa spedire sms a chi partecipa all’avventura del Pentasport.
E tutti, chissà perché, viaggiano dalle dieci di sera da anni col silenziatore inserito nella suoneria.