Per me Montella è stato un ottimo tecnico, che ha regalato gioco e quarti posti, che nella filosofia corviniana vorrebbero dire scudetti.
Non capisco quindi perché dovrebbe essere fischiato quando domenica tornerà al Franchi e non credo che alcune sue improvvide uscite sui tifosi e l’ambiente, vedi soprattutto dopo il Siviglia, scalfiscano quanto di buono realizzato nei tre anni in viola.
Quello che proprio non comprendo è però la sua tenacia nel pensare di avere ragione sulla famosa clausola rescissoria, che Montella ha liberamente firmato senza troppi problemi e che ha cominciato a stargli sulle scatole fin dall’inizio della scorsa stagione.
Per una mia costruzione mentale e morale non riesco a sopportare chi si sottrae agli impegni presi, che siano scritti o verbali: a costo di farmi del male, voglio sempre rispettare la parola data.
Per questo le disquisizioni giuridiche di Montella, con cui sull’argomento ho avuto un vivace scambio di opinioni a Palermo dieci mesi fa, mi deludono parecchio.