Si va al Franchi per tifare e soffrire Fiorentina, perché appassionati di calcio e innamorati sportivamente di questa squadra.

Non conosco niente della Curva Fiesole, non ci sono mai stato dagli otto ai vent’anni perché ogni domenica andavo in Ferrovia, sono a digiuno delle dinamiche che esistono, non so chi comanda,  cosa viene deciso, non ho crediti o debiti con capi, capetti o soldati semplici .

Penso di restare discretamente sulle scatole a molti, soprattutto a quelli più giovani, per via dei miei anni nella televisione di Cecchi Gori, per la mia posizione sull’Hysel e perché comunque sono abbastanza facilmente riconoscibile come giornalista e in quanto tale passibile di critiche: fa parte del mestiere e accetto tutto senza problemi, cori e striscioni compresi.

Fatta questa necessaria premessa, a me sembra fuori dalla realtà vedere e ascoltare ciò che ho visto e ascoltato ieri per una vittoria della Fiorentina: nessuna gioia, silenzio assoluto dopo i tre gol, il resto dello stadio che contesta i contestatori.

Il mio pensiero è che i Della Valle restino la migliore delle soluzioni possibili, ma non è detto che abbia ragione e neanche voglio convincere i ragazzi della Curva che li vogliono mandare via per sostituirli non si sa con chi: può darsi che abbia torto, che loro sappiano di un compratore o che si sia tutti pronti per l’azionariato popolare, chi lo sa?

Ma la Fiorentina viene prima di queste beghe tra tifosi, viene prima di Guetta, dei Della Valle, di Sousa, Corvino, di tutti i giocatori presenti, passati e futuri, viene prima anche della Curva Fiesole.

Perché la Fiorentina è di tutti, ed è una passione che ognuno vive a modo suo, senza imposizioni di alcun genere

E’ il nostro sogno di bambini, il fanciullino pascoliano che ci possiamo permettere di coltivare da grandi.

E se la Fiorentina segna e vince si esulta e si gode perché altrimenti questa passione non ha più senso di esistere.