Spinto dall’amore verso la Fiorentina, ad un certo punto, diciamo a metà di questa settimana, ho cominciato anch’io a credere nel miracolo Rossi.
Gomez no, sulla gestione dell’infortunio avevo lo stesso atteggiamento mentale mostrato oggi da Montella: non avrebbe mai recuperato e i motivi sarebbe bene che ci venissero spiegati con dovizia di particolari perché a Napoli eravamo tutti convinti che sarebbe rientrato nel giro di un mese, cioè in questi giorni.
Ma se Pepito non va neanche a Bologna come convocato, mi dite come si fa a pensarlo disponibile per la finale a quattro mesi dall’infortunio col Livorno e senza aver mai toccato il campo?
Poi possiamo continuare a distrarci e farci del male sperando nel gran finale all’americana, ma a ma pare che forse fin da domani sera dovremmo entrare tutti in partita nel modo più assoluto, perché siamo senza attacco e il Napoli (con noi senza attacco) è più forte.
Mi sono accorto che ho parlato solo della finale e non della gara di domani, su cui ogni pensiero è possibile: bisognerebbe non considerarlo “solo” un allenamento importante, ma capisco bene come sia un esercizio mentale di grande difficoltà.