Mi sbaglierò, ma almeno di miracoli, peraltro auspicabili, quella col Genoa potrebbe essere l’ultima partita di Mihajlovic sulla panchina viola.
Un primo tempo vergognoso come quello di Torino ci vorranno decenni per dimenticarlo, mai in trent’anni avevo visto la Fiorentina così umiliata contro la Juventus.
Mi viene in mente la squadra di Agroppi nell’anno della B: finì 3 a 0, ma tentarono di fare qualcosa e poi la qualità tecnica dei giocatori di allora era infinitamente superiore a quelli visti e sopportati ieri sera.
Dice Mihajlovic che non contano gli schemi: grazie, ce ne siamo accorti…
Dice ancora: è da un anno e mezzo che sopporto tutto questo.
Ma quando?
Ma dove?
Ma cosa?
E’ arrivato e per almeno tre mesi ha goduto della simpatia generale, doveva rivitalizzare con la sua grinta una squadra spenta.
Quanti paragoni con Prandelli, che a leggerli e dirli ora (c’ero anch’io in qualcosa) viene da rabbrividire: lui sì (Sinisa) che sa dare la scossa! Lo vedi come sono motivati adesso? E via a seguire.
Solo che per fare l’allenatore della Fiorentina non basta essere una brava persona, mostrare grinta prima e dopo le partite, raccontare aneddoti.
Bisogna pure insegnare calcio, dare un gioco, far venire alla gente la voglia di vedere la squadra.
Mihajlovic è stato coerentemente difeso oltre ogni altra possibilità dalla dirigenza viola (hanno speso anche quest’anno!), ieri sera livida di rabbia (mi raccontano di un Andrea Della Valle giustamente furente), ora non può fare il martire.
Certo, è un ottimo parafulmnie per giocatori inguardabili, cinque nomi per tutti: Kharja, Cerci (stiamo tornando molto indietro), Munari e Vargas, ormai da tempo un fantasma, De Silvestri.
Quasi mezza squadra disastrosa e tutti che non sapevano cosa fare col pallone tra i piedi.
E’ anche un bel problema anche per Corvino che ha sbagliato diverse valutazioni e chissà se gode ancora della stessa fiducia incondizionata sbandierata cento volte da Della Valle.
Fino a domenica non succederà niente, ma il rapporto con Firenze, che per diversi mesi caro Mihajlovic c’è stato eccome, è andato irrimediabilmente in frantumi.