La chiamata alle armi del popolo viola per la partita di giovedì mi lascia un po’ perplesso per il semplice fatto che i tifosi della Fiorentina non hanno mai avuto bisogno di essere sollecitati da proclami e/o inviti all’unità.
Dalla partita col Genoa di 37 anni fa, fino allo spareggio per la promozione col Perugia, o allo scontro salvezza col Brescia del 2005, il Franchi, un tempo Comunale, ha sempre risposto in modo fantastico al bisogno della squadra di essere sostenuta.
Mi auguro che questa richiesta della società sia l’inizio di una nuova era comunicativa: aprire la Fiorentina alla città e a chi la ama, cioè a noi tutti.
Un allenamento a porte aperte alla settimana, una maggiore disponibilità a partecipare alle iniziative, aprire la teca e fare uscire ogni tanto il giocatore (o anche Montella), che, state tranquilli, non si sciupa certo al contatto con la gente.
Anzi, non gli potrà fare che bene, ma chissà se nel viale Fanti lo avranno finalmente capito.