Qui stiamo andando verso il corto circuito nervoso, qui ci vuole l’intervento di Andrea Della Valle.
Non possimo costruirci una trentina di orizzonti che durano solo una settimana, stritolati tra il machismo di scarsa qualità di Mihajlovic (“io non abbasso mai lo sguardo”, ma non è meglio se pensa a fare giocare bene la Fiorentina?) e l’autolesionismo di molti, anche se non la maggioranza, che preferirebbero perdere piuttosto che vederselo ancora tra i piedi.
Qui bisogna che Andrea Della Valle prenda una posizione forte, anche impopolare tipo “lo teniamo fino al termine del campionato, qualsiasi cosa succeda”.
Oppure decida dopo Chievo, comunque vada a finire la gara, di far ripartire la Fiorentina con un nuovo tecnico, preferibilmente Delio Rossi, ma se arrivasse Carlo Ancelotti sarebbe un gran colpo per tutti.
Io non ho ricordi nei miei 33 anni professionali, e neanche nei totali 45 da tifoso, di una cosa del genere.
Perché la Fiorentina non sta lottando per non retrocedere, non ha preso gli stessi schiaffoni dell’Inter o anche della Roma, che si è fatta pure buttare fuori indegnamente in Europa.
Eppure la contestazione è ai livelli Mancini/Giorgi/Carosi, il Franchi si è, come ha detto Ferrara, desertificato e questo allenatore lo sopporterà al massimo, ma proprio al massimo, il 20% del popolo viola.
Ma siccome i Della Valle ci hanno messo i soldi (13 milioni anche questa estate), hanno tutto il diritto di insistere su di lui e anche su Corvino, che a me pare un po’ il convitato di pietra di tutta questa incresciosa ed incredibile situazione.
Bisogna però dare un segnale netto e preciso, perché così si va poco lontano.