Siamo ancora una volta nelle mani di Corvino, che ha portato a casa due attaccanti: Amauri e El Hamdaoui, come ogni logica suggeriva da almeno un mese.
Rimanendo il fatto che sono arrivati quattro partite dopo il necessario, il concetto è semplice, perfino banale: se ci ha preso, siamo a posto e facciamo un campionato dignitoso.
Se l’ha tirata di fuori, siamo messi parecchio male.
Le statistiche dicono che dal 2005 al 2009 è stato il migliore, mentre dall’estate 2009 ad oggi è da insufficienza piena.
Poi, certo, conta anche la gestione del gruppo e si spera che finalmente Rossi riannodi quel filo che si era sfilacciato con la sciagurata gestione Mihajlovic, mentre è auspicabile un miglioramento dei rapporti tra direttore sportivo e spogliatoi.
Il calcio comunque non è così complicato, per vincere bisogna metterla dentro e per metterla dentro ci vogliono gli attaccanti.
In settimana ne abbiamo presi due, cioè il minimo indispensabile, che sono un po’ la risposta a chi pensava alla Fiorentina come un fortino da saccheggiare in piena smobilitazione.
E, detto tra noi, ha fatto benissimo Corvino a fare un contratto di pochi mesi ad Amauri, non ci impegna e serve da incentivo al giocatore.