Saranno gli anni che passano, sarà che gli avvenimenti personali hanno innescato negli ultimi tempi dei meccanismi particolari, sarà quello che volete, ma ancora una volta mi sono fortemente emozionato allo scorrere delle immagini delle vittorie viola innervate dalla musica di Giacomo Puccini che, pur essendo nato a Lucca, sono certo che avrebbe tifato Fiorentina e non Juventus.

E’ accaduto ieri sera alla sesta edizione della Hall of Fame.

Da un certo punto in poi ho visto scorrere frammenti di vita, a cominciare dalla Coppa Italia del 1966 (mi ricordo vagamente qualcosa), lo scudetto (quello sì che è rimasto dentro) e poi ancora la Coppa Italia del 1975 e dopo ancora i (purtroppo) pochi successi raccontati dalla mia privilegiata posizione di radiocronista.

E poi un flash al momento dell’inno finale, ripensando a Cosimo che allo stadio lo canta con convinzione.

Sono passati cinquanta anni da quando ero alle elementari e lo mettevo e rimettevo nel mangiadischi nel salotto di casa mia, sul lato B del 45 giri c’era “Alè alé Fiorentina” ed è un passaggio generazionale che ha ben pochi altri riscontri.

Una sorta di iniziazione che ti coinvolge e che ti fa tornare bambino: come si fa a non amare questa squadra?