Come facevo a non litigarci?
Tutti e due venuti su dal niente, lui con molte più difficoltà di me che non ne avevo uno per fare due, ma che almeno avevo avuto la possibilità di studiare.
Vincenzo no, nato proprio povero e mai si sarebbe immaginato nella vita di diventare addetto stampa della Fiorentina.
All’inizio degli anni ottanta i giornalistoni della carta stampata lo guardavano sprezzanti dall’alto in basso: sbagliava i congiuntivi, ma intanto era diventato amico dei giocatori e dei Pontello.
Quando cominciò a pagare con sostanziosi cambi merce, gli interventi di questi professori della penna le cose cambiarono sensibilmente e diventò il buon Vincenzo.
Per diversi anni ci siamo guardati sospettosi, punzecchiati e alla fine, direi quasi inevitabilmente, rispettati.
Oggi Vincenzo Macilletti ci ha lasciato ed io ripenso a quelle ruggenti stagioni, quando si davano e si prendevano ed il calcio non era diventato ipertrofico come oggi.
Ciao Vince e, come scriveva un grande giornalista, ti sia lieve la terra.