Forse non è chiara una cosa: Sardelli è a Oslo non per un’iniziativa popolare, ma per fare il giornalista, compito che Radio Blu è abituata a svolgere (bene o male, giudicate voi) da più di tre decenni.
Il “fare qualcosa” è iniziato otto ore dopo la partita di Monaco, quando abbiamo cominciato a lavorare sulle email da inviare all’Uefa, che a quanto mi risulta non sono state diverse migliaia e non sono state affatto cancellate con un click.
Poi però basta, da venerdì mattina siamo ripartiti per fare “il nostro mestiere” e ho quindi pensato che mi sarebbe piaciuto sapere tutto di Ovrebo e del guardalinee e da lì la decisione (pesante, ve lo assicuro, economicamente) di spedire per diversi giorni Sardelli in Norvegia.
E ora veniamo a Paltini e al resto.
Che Platini sia un simbolo della Juve degli anni ottanta è certo, che Damascelli tifi Juventus pure, mentre invece Manuela Righini potrà essere accusata di molte cose, e spesso a torto, ma non certo di amare i colori bianconeri.
Altra premessa su cui non si discute: l’Uefa è la responsabile assoluta della porcheria dell’Allianz Arena e Platini, che ne è il massimo esponente, è il più responsabile di tutti.
Ma qui si discute di fatti e non di simpatie o antipatie personali, si discute se Platini abbia davvero esultato al gol scandalo di Klose.
Per me, che tifo sempre contro la Juve in Europa e nel mondo, non ha esultato, ma anche questa è una mia sensazione, così come lo è come quella di Manuela, che come il sottoscritto considera Platini (a cui fra l’altro i tedeschi hanno tolto una clamorosa finale mondiale nel 1982) una persona troppo intelligente per fare una cosa del genere.
Fra l’altro mi pare che le ricostruzioni fotografiche legate al momento del gol smentiscano la gioia del presidente Uefa.
Però c’è una sola persona tra quelle che parlano e straparlano in questi giorni da radio, siti, televisioni fiorentine che ha avuto vari colloqui con Platini, e questa persona si chiama Tony Damascelli.
E se Damascelli ci dice che Platini non solo non ha esultato, ma è pure furibondo (e vorrei vedere!) per via di Ovrebo, io credo a Damascelli e non vedo perché dovrei fare altrimenti.
A meno che di non voler buttare il cervello all’ammasso, cavalcare onde populiste, rincorrere facili consensi e scrivere giornalisticamente sull’acqua.

P.S. SENTITO LO SPECIALE DI GIOVANNI SARDELLI DA OSLO?
GRANDISSIMO LAVORO, A MENO 20 E NELLA TORMENTA DI NEVE, UN GRAZIE PARTICOLARE A IURI, SPLENDIDO TIFOSO DDELLA FIORENTINA CHE DA DIECI ANNI VIVE IN NORVEGIA, SENZA DI LUI AVREMMO FATTO LA META’ DEL LAVORO, CHE COMUNQUE PROSEGUE ANCHE NEI PROSSIMI GIORNI.
QUELLO CHE AVETE SENTITO ERA ESATTAMENTE CIO’ CHE AVEVO IN MENTE QUANDO SOTTO LA DOCCIA VENERDI’ MATTINA MI ERA VENUTA QUESTA IDEA.
QUESTO E’ IL GIORNALISMO RADIOFONICO CHE INTENDO E SPERO CHE ABBIANO ASCOLTATO (E SI SIANO RICREDUTI) ANCHE COLORO CHE HANNO GIUDICATO ECCESSIVO MANDARE IN INVIATO IN NORVEGIA.
D’ALTRA PARTE E’ PROPRIO VERO IL DETTO CHE “IL DIFFICILE NON E’ FARLI, MA ACCONTENTARLI”: DI SOLITO E’ RIFERITO AI FIGLI, MA SI ADATTA BENE ANCHE PER ALCUNI TIFOSI/ASCOLTATORI…