La domanda a questo punto che quasi tutti i giornalisti fiorentini si pongono (quasi perché ci sono pure casi eclatanti di conflittualità permanente…) è questa: secondo Corvino sarò tra il 20% o dei giornalisti in buonafede o tra l’80% di quelli che la mattina si alzano pensando a come posso danneggiare la Fiorentina?
Ovviamente me la sono fatta anch’io questa decisiva domanda e non trovando una risposta certa, nel senso che non so cosa pensi Corvino mentre so benissimo su quali basi morali e professionali muovermi, ho deciso di spostare la questione e dare inizio ad una nuova strategia: quella della distensione.
Eh sì, perché qui il livello dello scontro si sta alzando pericolosamente.
Prima i giornalisti contro erano 5, poi il 50%, ora l’80%: mi pare un escalation degna di Berlusconi e dei suoi strali contro la stampa comunista.
Il mio pensiero su Corvino rimane lo stesso: miglior direttore sportivo viola degli ultimi trent’anni, uno dei più bravi in assoluto in Italia, troppo sensibile alle critiche, pessimo comunicatore.
Detto questo, la Fiorentina è una passione che mi accompagna da sempre e non intendo assolutamente spostare l’interesse dal campo alla bagarre tra noi e la società (perché Corvino rappresenta a tutti gli effetti la società, visto che è ormai, e da tempo, l’unico a parlare. E se nessuno rettifica, vuol dire che pure i vertici la pensano allo stesso modo).
Temo che le posizioni si stiano radicalizzando ed è un pericolo per tutti, anche perché ci potrebbero essere degli imbecilli (ne circolano pure su questo blog) che con la scusa della Fiorentina minacciano o addirittura agiscono contro questi “untori del male” mediatici.
E poi alla base della mia decisione c’è pure un senso di responsabilità, che mi obbliga ad andare oltre il mio sentire, la mia sensibilità, la mia voglia di reagire.
Senza essere falsamente modesti, credo di guidare il mezzo che per quantità e qualità di informazione condiziona di più l’opinione pubblica viola in Toscana.
Sarebbe molto semplice fare ancora più audience su Radio Blu togliendo tutti i freni e lasciando che la rissa verbale degeneri fino a livelli da match televisivo tipico di alcuni talk show.
Ebbene, io una radio del genere non la farò mai: non sono questi i miei riferimenti, le idee che avevo quando ho cominciato ad avere l’insana idea di buttarmi nel giornalismo.
Chiedo a tutti un passo indietro, per tornare a confrontarci anche aspramente, ma senza il retropensiero che con l’interlocutore che hai di fronte non ci sia niente da fare, che sia comunque in malafede.
Noi, come redazione di Radio Blu, lo faremo, pur lasciando come sempre ampia libertà ai nostri opinionisti.

P.S. Ci sarebbe stata pure la partita…
Vabbeh, godiamoci il momento, che è veramente esaltante in classifica e aspettiamo il Liverpool.