Si comincia a capire come giochiamo: siamo avvolgenti, addormentiamo la partita tenendo un ritmo basso e poi andiamo al tiro.
Non troppe volte,però sblochhiamo sempre noi il rislutato e se succede in sette partite su sette ci sarà un motivo.
Gara da grande squadra, con finale meraviglioso dedicato a chi ha sofferto e soffre per qualsiasi motivo: ce la possono, ce la possiamo fare tutti e quel gol di Pepito è come la canzone di Morandi.
Mi è venuto un mezzo groppo in gola quando ho visto il pallone dentro e ho continuato ad urlare nonostante fosse il quattro a zero.
“Vuole un po’ d’acqua?”, mi ha chiesto tra l’ironico ed il preoccupato un solerte funzionario del Belenenses.
No grazie, mi basta vedere queste cose per credere ancora alla magia del calcio.