Io continuo a stupirmi: in più di 25.000 il 29 luglio allo stadio per una partita amichevole senza arte né parte.
A volte mi domando se esista solo la Fiorentina capace di aggregare Firenze in questo modo.
Probabilmente sì, può darsi che sia un limite, ma intanto Prandelli ha il carburante giusto per tentare l’impresa di una stagione memorabile.
Un orgoglio viola che continua a manifestarsi contro tutti e tutto, a volte penso con un pizzico di dietrologia che il mondo del calcio invidi questo blocco granitico che non ha eguali in Italia, perché per anni anche il Napoli è stato dimenticato dai suoi tifosi.
La Fiorentina mai, nell’agosto del 2002 come in questo pomeriggio di caldo quasi africano, su un campo rovinato da non si sa che cosa.
Siamo già pronti ad innamorarci calcisticamente di Mutu, ad intonare cori per Blasi, a dividerci sui dribbling di Santana, perfino a perdonare Toni, se torna con l’idea di darci una mano a salvarci il prima possibile e poi si vedrà.
Insomma, la vita è ricominciata, finalmente sul campo e lì Palazzi e Rossi per fortuna non giocano.