L’ACF Fiorentina ad un certo punto della sua storia ha deciso che poteva fare a meno di Cesare Prandelli, o perlomeno che prima di decidere se continuare con l’allenatore più amato degli ultimi quaranta anni voleva pensarci molto, ma molto bene.
Sapendo che questa riflessione avrebbe potuto portare alla fine del rapporto.
E’ stata quindi una scelta tecnica, operata dai proprietari e da chi decide nell’area tecnica, cioè Pantaleo Corvino, che non a caso ha sempre rivendicato il merito di avere lui portato Prandelli a Firenze.
E’ una scelta per me sbagliata, di cui un giorno vorrei conoscere le motivazioni, ma questo conta davvero il giusto.
Quello che conta è che si tratta di una scelta presa in piena coscienza e legittimità.
Una scelta che deve essere rispettata, perché, pur avendo la Fiorentina, i 170 milioni di euro di investimenti in 8 anni ce li hanno messi loro mentre la faccia sul piano tecnico ce la metterà sempre Corvino, nel bene e nel male.
Prandelli avrebbe detto di sì davanti alla proposta di continuare insieme, qualunque fosse il progetto, Cittadella o non Cittadella (quasi certamente comunque non Cittadella) perché io credo alle sue parole.
Adesso si sta consumando un lungo e bruttissimo addio, con qualche straccio che sta volando quando invece ci dovrebbe essere rispetto per una fantastica storia che è stata scritta a otto mani da quattro signori che hanno fatto il bene della Fiorentina.
Vorrei che ci fosse da parte di tutti un po’ più di eleganza e di amore per il recente passato viola.