E’ proprio vero: Antognoni va al di là del bene e del male e ci deve essere con lui qualcosa di magico (è stato per almeno un decennio il mio unico idolo) che poi riporta tutto in pari, salvo poi trovare qualche altro motivo di discussione.
Ieri sera ho dubitato di me stesso…
I fatti: mi trovo ad una inaugurazione in cui lui è testimonial, arrivo e non ci incrociamo mai, un po’ per caso e un po’ perché magari non ci fa piacere vederci (penso io) dopo la polemica dello scorso settembre in cui lui mi aveva infilato senza nominarmi nel comunicato su Guerini senza che avessi fatto assolutamente nulla contro di lui.nei suoi confronti
Alla fine saluto Piero Lenzi, il padrone di casa, Antognoni è lì a due metri, ci sorridiamo, mi porge la mano e ce la stringiamo.
Poi una tv chiede di riprenderci l’uno accanto all’altro, il che è pure un po’ blasfemo perché lui è Antognoni e io solo un cronista.
Comunque sia, a quel punto è impossibile non parlare e io, che non lo sento da sette mesi (dopo aver parlato e pensato di aver chiarito tutto con Rita), gli dico di quanto mi abbia fatto incazzare con quel comunicato che mi tirava nel mezzo senza senso.
“Quale comunicato?”, mi risponde lui serafico.
Come, quale comunicato?
E lì è cominciata una quasi divertente discussione, con Tommaso Fabiani testimone, in cui lui affermava di non aver scritto assolutamente niente e meno che mai di avercela con me.
Quindi per sette mesi ero stato io ad avercela con lui per un qualcosa che non c’è stato…
Siccome era Antognoni, ad un certo punto ho pensato di aver sognato e che quel comunicato davvero non fosse mai venuto fuori.
Sono tornato a casa, ho consultato internet e il comunicato c’era, ma a questo punto chi se ne frega…