Ormai siamo diventati la squadra più matta d’Italia, qualcosa in fondo di divertente ed in linea con l’essere la più giovane se non fosse che siamo abbastanza lontani dall’Europa, in campionato e in Coppa Italia.

La qualificazione è molto difficile, ma non impossibile e non si capisce bene se questi due mesi siano un bene o un male, comunque ci sono e converrà attrezzarci mentalmente.

L’importanza di Chiesa in questa squadra assomiglia sempre di più a quella di Antognoni negli anni settanta: c’è lui e poi ci sono gli altri dieci, o tredici, che vanno in campo.

Con Batistuta, peraltro il più grande di tutti, era diverso perché con lui c’erano Rui Costa e Toldo.

A volte spunta Muriel, in altre occasioni, ma non certo ieri, si applaude Lafont, segna spesso Benassi, ma senza Chiesa non si va da nessuna parte.

Converrà pensarci molto bene prima di arrendersi al profumo dei soldi perché Federico si può trattenere, o almeno bisogna provarci.