Una prova di maturità, con Mihajlovic che supera Mazzarri e due punti lasciati a Napoli, anche se il rigore per loro ci stava (ma anche, prima, la doppia ammonizione di Inler).
Avevo detto e scritto: aspettiamo le prime quattro partite per giudicare, la rosa è buona, ma c’è l’incognita dell’allenatore.
Incognita risolta, mi pare e non c’è nessuno più contento di me, che pure avrei cambiato volentieri Sinisa con Rossi.
Si è vista una squadra con un’anima, con un gioco, con una capacità di difendere in fondo non sorprendente ove si consideri che era lui a curare la parte difensiva dell’Inter di Mancini.
E si è rivisto finalmente Montolivo, uscito dalle tenebre del disagio personale e autore di una prestazione maiuscola, uno dei pochissimi a non calare nel momento di sbandamento viola.
Bene pure Munari, assolutamente divertente Cerci, bravissimi Behrami e Natali.
Ora che abbiamo fatto pace con la Fiorentina (o avete, alcuni di voi, perché io ero già pacificato da fine agosto), possiamo prenderci delle belle soddisfazioni.