Credo di essere quanto di più lontano si possa immaginare in materia di spirito corporativo.
Fosse per me riformerei l’Ordine dei giornalisti, pagherei molto meglio i più bravi, direi a quelli scarsi o a rimorchio di cambiare mestiere, creerei un accesso alla professione degno di un Paese civile e non come quello italiano, che costringe per dieci/quindici anni giovani ed ex giovani a guadagnare quando va bene 500 Euro al mese.
Farei insomma del giornalismo una libera professione, come gli avvocati o gli architetti, e non un mestiere in cui hai tutte le protezione sindacali del lavoro subordinato (nei fortunatissimi casi di assunzione) però puoi rivendicare ad ogni pié sospinto la tua autonomia e la tua libertà di pensiero.
Questo lungo preambolo per spiegare che non è certo per appartenenza alla categoria che una volta tanto difendo i giornalisti.
Noto infatti crescere una certa insofferenza per come noi media presentiamo la vicenda viola, quasi che si debba avere tutti una visione unica della storia.
Chi pensa che la Fiorentina non vada in Champions è un traditore della peggiore specie.
Vi invito ad una pausa di riflessione: come la penso io lo sapete (dobbiamo restare in A, ma rischiamo parecchio sul resto), ma bisogna avere rispetto per chi ha altre idee, perfino per chi (siccome ce l’ha con i dirigenti viola) rilancia radiofonicamente Vittorio Cecchi Gori come salvatore della patria…
Un po’ meno fondamentalismo calcistico ci farà bene in momenti di grande confusione come quelli che stiamo vivendo.