Novembre 2013


Guizzo della memoria alle 21 di ieri sera, al termine della solita giornata intensa e faticosa: cavolo, ma stasera c’è l’imperdibile commento post partita del signor direttore piacione Mauro Suma su Milan Channel, come faccio a perdermelo?
Ecco quindi che da fedele abbonato mi sono piazzato davanti alla tv e mi sono bastati un paio di spunti per divertirmi molto e capire che gli 8 euro per questo mese non erano buttati via.
Ora la metto sul ridere, ma non ho certo dimenticato il vergognoso accostamento che nello scorso aprile il signor Suma fece tra un mio post su Montolivo e la tragedia della scomparsa del giornalista Claudio Lippi, tirando in ballo un presunto stile Fiorentina, che sull’argomento c’entrava come me con Cameron Diaz, cioè niente.
Comunque sia, è stato divertente perché il direttore-piacione ha prima messo in risalto le differenze di piazzamento tra il Milan e la Fiorentina e la Roma negli ultimi tre anni e poi si è lanciato nel momento clou della serata.
E’ accaduto quando, assetato di sangue viola, voleva dimostrare che il fallo su Matos da cui è nata la punizione del primo gol era inventata, insomma il solito complotto contro il Milan.
Il grande Carletto Pellegatti (lui e Luca Serafini sono infinitamente più popolari del signor direttore-piacione tra i milanisti proprio perché sempre sinceri) e l’ottimo Lodetti lo seguivano a fatica, ma lui ha proseguito fremente e rabbioso.
Vi assicuro che è stato bellissimo, sono bastati quei dieci minuti per farmi andare a letto soddisfatto.

Non ho visto per ora nessuna squadra, Roma compresa, nettamente superiore alla Fiorentina.
Non c’è la Juve dell’anno scorso a schiantare le altre, ed è comunque inutile ora andare alla ricerca dei punti persi fino ad oggi.
Ce ne saranno altri, spero non molti, ed è sempre avvenuto così, visto che ancora oggi siamo a cercare di capire dove abbiamo perso lo scudetto del 1982, furto a parte: pareggiando in casa col Cagliari, con l’Ascoli, non vincendo a Milano contro l’Inter?
Montella ha costruito una formazione che gli altri non riescono a decifrare, ne ho avuto la percezione ieri prima di “Quelli che il calcio..” parlando con i cosiddetti addetti ai lavori che non vedono sempre la Fiorentina ed è questo il grande merito dell’allenatore: non essere mai scontato, evitando di specchiarsi “sacchianamente” in se stesso.
Siamo dunque padroni del nostro destino, dipende solo da noi e certo non sarà semplice gestire l’Europa, ma adesso è il momento delle seconde scelte: a riposo in Romania molti dei protagonisti di Milano e dentro i giovanotti che ci devono dimostrare qualcosa per poi ripartire più freschi che si può domenica con la Sampdoria.

Se continua così, altro che Prandelli, che pure è stato un grande.
Il bis a San Siro porta la sua firma: abbiamo vinto con la squadra B e con due che nemmeno dovevano essere in panchina, Vargas e Matos.
Contro dei fantasmi, fra l’altro molto più aiutati dal pubblico di quanto mi sarei aspettato (hanno cominciato a contestarli solo ad un quarto dalla fine, gli interisti avrebbero iniziato molto prima), abbiamo giocato da grande squadra e senza Gomez, Cuadrado, Pizarro, Mati Fernandez, Ilicic, mettiamoci pure Bakic, che sarebbe entrato invece dello spento Vecino, e poi pure Ambrosini.
Borja Valero nel secondo tempo ha ridicolizzato come l’anno scorso Montolivo, così scontato nei suoi appoggini a centrocampo e all’indietro, l’unico a meritare un po’ di rispetto tra loro è Kaka, mentre su Balotelli ogni commento è superfluo.
Infine una considerazione personale, da babbo.
Sarò grato tutta la vita a Montella, e ovviamente anche a questi giocatori e alla dirigenza, per la doppietta Juve-Milan che ha esaltato Cosimo.
Ieri voleva venire in tutti i modi da me ad urlare gol e solo tra una decina di anni, se se lo ricorderà, avrà la piena percezione di cosa vogliano dire queste due vittorie vissute con la straordinaria incoscienza di un bambino di nemmeno sette anni.
Oggi pomeriggio vado a “Quelli che il calcio…” e mi sento addosso un orgoglio speciale: grazie Fiorentina!

Ragazzi, mi sarò sbagliato su Vecino, che vi devo dire?
Sarà stato il pathos della partita, ma a me pare che abbia perso troppi palloni e che ci abbia messo un po’ troppo ad entrare in partita, poi leggo i voti e noto che solo il Corriere della Sera gli dà come me 5,5, che non è certo una stroncatura.
Dovrei rivederla tutta, le pagelle, con gli attuali tempi dei giornali, si fanno in trenta minuti…

Un giorno basta e avanza per piangerci addosso, per la rabbia e per le recriminazioni.
Prendiamo esempio da Montella (grandioso!) e pensiamo al Milan, che è già domani e che è furente per vari motivi.
Come tutti sono abbastanza pessimista sulla vicenda Cuadrado e comunque anche senza di lui, e con il ritorno di Gonzalo Rodriguez, siamo più forti: lo dice la classifica, lo dice il gioco, lo dice il nervosismo che dalle parti di Milanello è ormai di casa.
Potrebbe essere l’occasione per ripartire con Vargas dall’inizio ed io sto ancora aspettando un seguito al gol e alla prestazione contro il Parma e San Siro è una vetrina straordinaria per farci ricredere tutti.
E’ una grande partita, emozionante come tutte le volte che vado in quello stadio che per me rappresenta il calcio come nessun altro impianto in Italia e..vabbeh, lo dico: visto il ponte, mi porto dietro Cosimo, che vedrà la Scala del pallone a nemmeno sette anni.
Io ne avevo 21 quando ci sono entrato per la prima volta e ancora ricordo il brivido di quando me lo trovai davanti, quasi all’improvviso, nel settembre del 1981…

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