Dicembre 2012


Devo applaudire a scena aperta Luca Toni, al di là degli otto gol che farà certamente.
Ci ha dato una lezione di vita mettendosi in discussione e ripartendo da zero, se continuasse così non ci sarebbe davvero bisogno dell’attaccante a gennaio, ma io dico che bisogna prenderlo lo stesso per non sciupare tutto.
Non c’è stata partita, siamo stati superiori in tutto e per tutto, bastava spingere ed il Siena si sbriciolava.
Spettacolari quei tre nel mezzo, ottimo Neto in campo e Viviano fuori con quel suo commentoa fine gara: “prima di tutto viene la Fiorentina”.
A parte la Juve, ce la giochiamo con tutti e tutti hanno paura di questa Fiorentina.
Fanno bene, perché il meglio deve ancora venire.

Non ce la faccio a finire un articolo sulla strage di bambini in America.
Non posso seguire lo strazio dei genitori, la voglia di vita dei piccoli, la loro innocenza spezzata.
Chissà come sarebbe stato se non avessi avuto figli, manca la controprova.
Non riesco neanche a soffermarmi per più di tre secondi sulle foto dei coetanei di Cosimo, le uniche cose che ho letto sono quelle legate alla storia di quello stronzo che ha compiuto la strage.
Sto invecchiando.

Su certe cose sono puntiglioso e forse questo è il segnale della determinazione con cui seguo ancora le vicende calcistiche dopo molti anni.
Quando ho letto sui siti viola più importanti (Violanews, Firenze Viola, Fiorentina.it) che nell’etere si stava diffondendo la notizia di un infortunio a Viviano, un problema all’anca che ne avrebbe pregiudicato la presenza contro il Siena, per una volta ho messo il naso nelle vicende della quotidianità viola e ho chiamato la redazione chiedendo se fosse vero, perché noi avevamo dato e continuavamo a dare molto poco risalto ad un problema che per i ragazzi di Blu era facilmente risolvibile.
Questa storia è andata avanti per almeno un paio di giorni, noi a minimizzare, altri a pompare l’infortunio e devo dire la verità: attendevo con un pizzico di trepidazione professionale la lista dei convocati di Montella.
Se Emiliano non ci fosse stato, avremmo fatto davvero una pessima figura e avremmo dovuto scusarci, cosa che peraltro è già avvenuta e sicuramente succederà in futuro perché l’errore è sempre dietro l’angolo.
Poiché Viviano c’è, è chiaro che ogni eventuale sua presenza in panchina sarà legata solo ed unicamente ad una scelta tecnica, come peraltro con molta onestà e uscendo dal calcese ha fatto capire questa mattina Montella.
Per me Viviano domani dovrebbe giocare, ma questo è solo un parere personale che non ha il conforto degli ultimi allenamenti e neanche delle impressioni suscitate in Montella dall’ultimo colloquio avuto con il proprio portiere.
Deve andare in campo per non creare e/o amplificare il caso e anche perché ritengo (altro parere del tutto personale) che sia superiore a Neto e che l’attuale momento sia solo una fase di passaggio.
Domani mattina, tra un’oliva e un aperitivo, per chi la partita se la guarderà da casa, sapremo come andrà a finire.

Ogni volta che leggo di una cerciata, ogni volta che vedo i pessimi voti di Vargas vengo colto da un fremito di paura: mica ce li renderanno prima del tempo?
Non è che se ne vorranno sbarazzare subito per evitare guai negli spogliatoi superiori ai disastri combinati dal peruviano in campo e al quasi niente (nel quasi c’è purtroppo il gol alla Fiorentina) del “giocatore che ci hanno chiesto i più grandi club europei”.
Non sa in tutta onestà se ci possono rendere a gennaio gli uomini neri, spero di no, e comunque due così non sapremmo davvero dove metterli, dentro e fuori dal rettangolo verde.
Un altro po’ di stordimento lo provo quando cerco di capire quando scadono questi eterni contratti, che assomigliano molto a cambiali pesantissime.
Vargas arrivò nel 2008, possibile che gli si debba dare oltre due milioni e mezzo lordi fino al 2014?
Quando mai gli è stato rinnovato il contratto? Devo aver rimosso.
Cerci ha un quinquiennale?
Meglio pensare un anno alla volta, magari trovando qualche club misericordioso che li ospiti gratis.

Dopo essermi indignato, incazzato e molto preoccupato, sono arrivato a questo rassicurante pensiero: non va considerato.
Va lasciato lì, a sparare le sue assurdità, che poi vengono smentite il giorno dopo, confermate quello successivo e rinnegate verso fine settimana a seconda delle condizioni metereologiche sopra Milano e dello stato di salute di Pato.
Sto ovviamente parlando del nostro ex Presidente del Consiglio, quello che c’è stato tra Prodi e Monti.
Sì, quello strano figuro traslato direttamente dal Museo delle cere che ogni tanto si anima e tira fuori la sua ricetta per farci vivere felici e contenti, “perchè gli italiani, si sa, sono come un bambino di dodici anni”.
L’ultima è quella di fregarsene dello spread, di lasciarlo salire magari fino a mille, come se questo non comportasse strapagare futuri interessi sui titoli di Stato e quindi ammazzare il Paese togliendo risorse da destinare a scuola, sanità pubblica, investimenti per rianimare l’economia.
Come se non fosse stato lui il Presidente del Consiglio che 16 mesi fa richiamava tutti ad un senso di responsabilità per mantenere gli impegni presi con l’Europa.
Stacchiamo la spina, lasciamolo delirare, confiniamolo al 15% di fedelissimi (un’enormità, me ne rendo conto, ma da sempre siamo un Paese fondato su calcio, televisione e f..a) e speriamo che arrivi una destra degna del suo passato liberale.

Siccome ieri gli hanno detto che Pato non rientra fino al 2013, gli è scattato qualcosa nella testa e ha cambiato idea un’altra volta: non si candida più se il ruolo di leader dei moderati lo prende Monti.
Non il vecchio medico del Milan, ma quel signore piuttosto serio di una certa età che aveva delegittimato appena 72 ore prima, accusandolo di ogni nefandezza, prima di tutto di aver rovinato l’Italia che lui salverebbe senza problemi.
Vediamo cosa succede da qui a domenica, promette di nevicare e può anche darsi che decida di invadere la Svizzera per assaltare le cassette di sicurezza e riportare i soldi in Italia e dimezzare il debito pubblico, od organizzare uno sbarco su Marte per i migliori venditori di Publitalia.

No, adesso non si può cominciare a dire che siamo sbilanciati, che ci vuole un mediano, magari che è stato un peccato mandare via Behrami.
Un minimo di coerenza, per favore.
Anche contro la Roma, cioè nella peggiore partita dell’anno, abbiamo fatto più possesso palla degli avversari: sterile, ma di più.
E’ il segno di un DNA preciso, qualcosa in costruzione che piace.
Se stanno bene, bisogna continuare con Aquilani-Pizarro-Borja Valero ed il problema è semmai che non stanno sempre bene e che chi si muove alloe loro spalle è palesemente inferiore (Romulo, Olivera e anche Migliaccio, che però Montella vede come difensore).
A questa stagione chiediamo il divertimento e un posto per l’Europa, ci possiamo arrivare anche solo con il gioco in una sorta di eresia calcistica per l’Italia.
Dobbiamo assolutamente insistere, a costo di perdere qualche punto per la strada e prendendo un attaccante che valorizzi il volume di gioco del centrocampo.

Li avete visti gol presi dal Torino e dal Genoa?
Roba da matti, e tra i pali c’era gente di assoluta esperienza e affidabilità (uno lo conosciamo bene) ed il fatto è che nessuno ormai ci fa più quasi caso.
La frittata del portiere viene messa nell’ordine naturale delle cose: a Roma Viviano ne ha combinate di cotte e di crude, però non è che a parte Buffon e forse Handanovic gli altri siano messi meglio ed è di pochi giorni fa un giudizio piuttosto sintetico di Galliani a proposito del proprio numero uno.
Sarà stato il fascino dell’uomo solitario, ma io ricordo bene come negli anni settanta ci fosse una specie di liturgia del ruolo.
Esistevano i mostri sacri (Zoff e Albertosi, che per me era superiore), ma anche una batteria di straordinari portieri che la nazionale non la vedevano neanche col binocolo e che pure rappresentavano sicurezze assolute: Vieri, Vavassori, Battara, Castellini, Superchi, tanto per dire quelli che mi vengono in mente.
Se uno di loro fosse nato quaranta anni più tardi, oggi sarebbe stato senz’altro il vice di Buffon.

Viviano è indifendibile e lo sa lui per primo: ha preso dei gol che neanche il Madiai (portiere del glorioso Pizzeria San Gallo) avrebbe beccato.
Adesso però va fatto giocare ancora e sinceramente, assumendomi tutta la responsabilità per quello che dico, lui vale molto più di Neto.
Ma avremmo perso lo stesso anche con un altro più bravo in porta, perché alla fine almeno tre cose ottime Viviano le ha fatte e la Roma ci ha veramente asfaltato.
A me pareva di essere tornato indietro di una quindicina di anni, a quando cioè le formazioni di Zeman ci facevano a pezzi all’Olimpico e ogni volta si ripartiva dallo stadio con la sconsolante sensazione di essere nettamente inferiori.
Ieri è andata così, con un Totti straordinario e forse bisognerà interrogarsi un po’ più a fondo su tutta la nostra meravglia a proposito dei gol di Toni: c’è chi sa fare di più e molto meglio.
Ma Luca è davvero l’ultimo dei problemi, perché lui ci mette il cuore e arriva dove può, che è troppo poco, giocando da titolare, per le ultime scintillanti ambizioni viola.
Il problema è che questa squadra senza Pizarro si perde e sinceramente mi aspettavo qualcosa in più in termini di personalità da Borja Valero e Aquilani, anche loro smarriti senza il centro di gravità permanente della manovra.
Da Olivera invece non mi aspetto più niente, che sia scarso l’ho sempre detto fin dall’inizio (due partite buone in un anno, Lecce e contro il Bologna), ma non pensavo che fosse così deleterio, visto che anche ieri avrebbe meritato l’espulsione.
Complimenti a chi l’ha preso (dal Lecce…), gli ha fatto un bel triennale e colpa anche di Montella che non so perché gli dà in mano la regia della Fiorentina quando manca Pizarro.
Cassani ormai funziona più nell’esultanza dalla panchina per i gol dei compagni che in campo e Cuadrado non doveva giocare per via dell’infortunio, meno che mai in appoggio a Toni, dove non ha lo spazio per l’affondo e comunque poi nel secondo tempo ha perso tutti i duelli con Balzaretti.
Ci hanno veramente fatto a pezzi, molto più di quello che dica il risultato perché poi rubando con un colpo macrochiappico magari potevamendo pure pareggiare, ma la lezione ci servirà per capire che non abbiamo rincalzi adeguati e che soprattutto ci vuole subito a inizio gennaio un ottimo attaccante.
E comunque dobbiamo ripartire senza isterismi, non scordando ciò che siamo stati da fine agosto ad oggi: quattro mesi che da soli valgono molto più degli ultimi due anni di annientamento viola (dove Prandelli non c’era, come ieri ha opportunamente ricordato il Commissario tecnico azzurro).

P.S. Leggo che molti di voi giudicano eccessivo il titolo: ragazzi, non eravate a Roma e dalla televisione le partite si vedo con un occhio completamente diverso.
Vorrei l’opinione di chi era all’Olimpico, perchè sul campo la differenza di passo, di personalità e di pericolosità era veramente netta.
Ma si tratta di una partita, non dell’analisi di un campionato e non sono affatto pessimista per il futuro.

Senza Pizarro, quasi senza Jovetic, contro una squadra che pare gasata da vittorie non sempre limpidissime: se non perdiamo è già un successo.
Se poi strappiamo i tre punti, ci candidiamo ufficialmente per la Champions.
Mi sento meno convinto che a Milano perché l’assenza di Pizarro ci toglie tante sicurezze a centrocampo: De Sisti lo ricordo dalla Ferrovia e nel mio vissuto da giornalista solo Pecci e in misura inferiore Dunga hanno saputo dare tanto equilibrio al centrocampo.
La soluzione Olivera è poco convincente, ma se Montella la ripropone per la quarta volta su quattro vuol dire che certi equilibri funzionano meglio con lui che con altri.
Temo molto questa partita, non mi piace particolarmente l’Olimpico, dove si vede malissimo anche in tribuna, e diffido del clima che si è creato intorno alla gara perché sembra quasi che il campionato italiano non aspetti altro che il ritorno della Roma nella corsa di alta classifica.
Dovremo essere più che bravi, senza cedimenti di ritmo durante la gara, sembra facile a dirsi e invece sarà davvero durissima.

Auguri a Primula viola per il primogenito, chissà se riuscirà a seguire la partita…

Cerco come sempre il dialogo e quindi chiedo con grande rispetto alla metà (o poco meno o poco più, non importa) degli italiani che preferisce la destra a Bersani due cose fondamentali: sono pronte queste persone a votare nuovamente Berlusconi?
E ancora: con quale spirito lo fanno e perché?
Non sembra a tutti questi concittadini, che non sono di serie B, come invece vorrebbe far credere una pessima vulgata di sinistra, che Berlusconi abbia fatto danni notevoli, che abbia perso ogni possibile credibilità in Italia e ancora di più all’estero, che si vada verso lo scontro finale proprio come nel film peraltro non proprio memorabile di Nanni Moretti?
Davvero sareste disposte e disposti dare il nostro futuro e quello delle generazioni future nelle mani di questo anziano signore di 76 anni, quasi mummificato nel suo tentativo di nascondere il passare degli anni, che vive circondato da fantasmi, che è assetato di rivincite politicamente sanguinose e che mi pare sempre più assomigliante a certi personaggi foschi del nostro passato che hanno scritto il triste finale della propria storia asserragliati nel proprio bunker?
Se lo fate, se gli date dopo 19 anni ancora fiducia, perchè lo fate?
Se dite che la sinistra è peggio, che Bersani non è presentabile, io accetto la vostra idea, ma, e lo dico preventivamente, mi sembra un pensiero estremamente debole, qualunquista.
Sono curioso…

« Pagina precedentePagina successiva »