Agosto 2011


RISPIEGO IL MECCANISMO, PERCHE’ EFFETTIVAMENTE E’ STATO ELABORATO UN PO’ DI CORSA
NOI ANDIAMO A CENA E NON CI SONO CONTROLLI SULLE ISCRIZIONI, NEL SENSO CHE NON CONTA SI HA DATO LA SUA ADESIONE PRIMA O DOPO.
POI ARRIVA (INEVITABILMENTE…) IL CONTO E SI DIVIDE PER QUANTI SIAMO
SE LA FIORENTINA E’ ARRIVATA DAL QUARTO POSTO IN SU, IO PAGO PER 40 UNITA’ E IL RESTO VA DIVISO PER I PRESENTI.
ALTRIMENTI SI FA ALLA ROMANA, NON NEL SENSO CHE SI PAGA IN 23 ANNI STILE LOTITO…, MA PERCHE’ OGNUNO PAGHERA’ LA CIFRA INTERA PER CONTO PROPRIO
IN ENTRAMBI I CASI SI RACCOLGONO FONDI PER LA FONDAZIONE BORGONOVO, CHE NEL CASO DI QUARTO POSTO O MEGLIO SARANNO NETTAMENTE PIU’ SOSTANZIOSI…

Stavolta la sfida l’ha lanciata Umberto, convinto in un eccesso di ottimismo, che la Fiorentina arriverà quarta.
Magari fosse vero: io ho raccolto il guanto e ho detto che va benissimo, che se finisse così sono disposto a pagare pegno, stavolta in modo più sostanzioso di una colazione.
Quindi facciamo così: a fine campionato andiamo tutti a cena fuori, chi vuole si iscrive da adesso, e il conto fino a 40 invitati lo pago io (il totale rimasto si divide tra tutti), se si finisce oltre il quarto posto si fa alla romana.
Ma se non ce la facciamo il vostro pegno è sempre lo stesso: offerta alla Fondazione Borgonovo.
Le iscrizioni sono aperte, poi a maggio si sgrana insieme e conto sulla vostra parola d’onore per le offerte.

Il miglior Corvino degli ultimi due anni ci ha regalato una speranza: che la Fiorentina cominci (e finisca) il campionato con un’accoppiata di lusso per chi punta “solo” ad un piazzamento in Europa.
Non sono in molti infatti a permettersi Gilardino e Montolivo.
Non so se quella di Pantaleo sia stata una mossa tattica, resta il fatto che finalmente è stato detto qualcosa di chiaro sui tormentoni estivi.
Su Ramirez la strada mi pare che sia dura, mentre attendo con una certa impazienza l’arrivo di Bovo, superiore a tutti i centrali viola ad eccezione di Gamberini.
Se rimane anche Vargas, Gila non se ne va e Montolivo non lo prende nessuno, a me pare una squadra più che degna, che sinceramente meriterebbe di più di diecimila abbonati.

P.S. Per inciso: la Fiorentina sta facendo con Montolivo ciò che avevamo chiesto due mesi fa, ha avuto un’impennata d’orgoglio (avevamo lanciato un sondaggio, ricordate?) e non vuole farsi prendere per il collo. Bravi.

E’ solo una mia sensazione, nulla di più, ma se alla fine non arrivasse Maxi Lopez e invece vestisse la maglia viola al suo posto qualcuno di più affifdabile in termini di gol?
Mi viene in mente Borriello, anche se non so bene come potrebbero risolvere la storia del maxi ingaggio.
Io non credo che le perplessità sulla resa realizzativa dell’argentino non siano state fatte da Mihajlovic e Corvino e poi quante volte la trattativa principale del direttore sportivo si è dimostrata alla fine solo uno specchietto per le allodole?
Un’altra possibilità è che Preziosi non faccia l’ultimo sforzo e non porti a 13 milioni (che a me sembrano molto pochi)l’offerta per portare Gilardino a Genova.
E intanto è passato un altro giorno…

Nel marzo 2010, mi pare, stavo preparandomi a gustare uno dei piaceri della vita: la visione di tutte le partite sul divano davanti all’unico televisore di casa Guetta, una cosa di cui vado molto fiero: abbiamo moltiplicato i computer, ma non le tv.
Avevamo appena perso con il Parma e due minuti prima del fischio di inizio mi arriva sul cellulare una chiamata da un numero che non conoscevo: “Signor Guetta, buongiorno, sono Francesco Guidolin”.
Mio silenzio di tre secondi e ripresa dall’altra parte: “Sono l’allenatore del Parma”.
Per quanto ormai rincoglionito, la mia risposta fu che sapevo benissimo chi fosse e iniziammo una conversazione che mi fece perdere la prima mezz’ora delle partite (anche a lui, immagino).
La ragione della chiamata era un mio articolo sul Corriere Fiorentino in cui lo accusavo di ipocrisia a proposito della famosa querelle a Palermo con Prandelli, quando Mutu segnò con Guana a terra e lui se ne andò dal campo.
Lui contestava il mio aggettivo, io ribettei con le mie ragioni e cominciammo a parlare di calcio in generale.
Posso dirlo?
L’impressione fu che non fosse affatto antipatico e che certe sfumature, certi modi di intendere il pallone solo come uno sport e non come un’industria mi facessero ricordare (ebbi nettamente questa impressione) proprio Cesare Prandelli.
Ci demmo appuntamento per la gara di ritorno a Parma, per una chiacchierata a registratore acceso da realizzare in Emilia nei giorni precedenti alla partita, un’intervista che poi per motivi di tempo non ho mai richiesto.
Questo è il piccolo retroscena che volevo raccontare, il resto è la grande prova dell’Udinese di ieri, che arriva dopo un campionato in cui ad un certo punto io ho sperato che vincesse lo scudetto.
Davvero un ottimo allenatore Guidolin e chissà come sarebbe stato il suo matrimonio a Firenze, ma devo dire che Corvino non ebbe una cattiva intuizione quando nel 2005 sterzò in direzione Orzinovi…

Riprendo una risposta data ad una tifosa che mi chiedeva come fare per combattere la maleducazione che pare stia dilagando e non solo su questo blog.
Qualche leone da tastiera avrà brutte sorprese tra un po’, naturalmente con i tempi della giustizia italiana, e forse gli servirà da lezione, o forse no, ma sono problemi suoi.
I soldi che prenderò li devolverò tutti a chi ha bisogno.
La mia soluzione è che da oggi non ne faccio passare una, non me ne frega niente se la gente se ne va (tanto poi legge lo stesso e cambia nickname, ma io ricancellerò alla prima frase maleducata).
Questo blog promuove solo enti benefici e iniziative di solidarietà, mi applico con passione da quasi sei anni e non ci prendo un euro, cercando sempre il dialogo.
Ma figuriamoci se a quasi 51 anni, dopo oltre 30 stagioni passate a girare l’Italia e il mondo con la Fiorentina ed avendo attraversato tutte le situazioni possibili ed immaginabili (osannato, contestato, insultato, minacciato, stimato, temuto) posso stare ancora a rispondere a qualche imbecille che mi dà del servo di Della Valle, a chi al contrario mi accusa di fomentare i tifosi contro i Della Valle, a chi si permette di mettere il becco nelle vicende private della radio, a tutti i sobillatori di professione (alcuni pure, parecchio frustrati e con la schiena dritta, appartengono ad altre emittenti radiofoniche con ascolti da prefisso telefonico: ne ho sgamati un paio).
Ho dato a questa gentaglia fin troppo spazio e da ora si cambia: cancello e stop.
Ed eventualmente querelo, così faccio pure del bene.
E non ci sarà più spazio per quelli che offendono gli altri utenti.
Diminuiranno i post? E chi se ne importa.
Tanto questo rimane lo spazio internet viola più visto, dopo i tre primi siti che parlano di Fiorentina.
O guardiamo se continuano o cambiano tribuna mediatica per sfogare i propri deliri.

Speriamo che non ci siano eccezioni e che tutti gli altri presidenti prendano l’esempio dal Milan.
Vorrei che in un momento drammatico come questo per l’Italia venissero fatti i nomi e i cognomi di quelli che ci provano, calciatori e procuratori.
Da Repubblica.it

L’ad del Milan, Adriano Galliani non ha dubbi su come la società rossonera risolverà la questione legata al contributo di solidarietà. “Noi al Milan abbiamo già deciso: la tassa di solidarietà, se sarà confermata, la pagheranno i calciatori come tutti gli altri lavoratori italiani.
Su questo punto – ha detto Galliani a Sky Sport- non c’è trattativa e se non sono d’accordo facciano pure sciopero. Io e tanti altri presidenti, che ho già interpellato, non faremo passi indietro”.
Il problema si pone perchè i calciatori trattano le loro retribuzioni con le società al netto delle tasse e nei contratti depositati in Lega è evidenziata anche la cifra netta percepita dall’atleta. La nuova tassa costerebbe alle società di serie A circa 40 milioni di euro. Un salasso insostenibile per Galliani:
“Non mi pongo neanche il problema. I calciatori guadagnano milioni di euro l’anno, non vedo come potrebbero tirarsi indietro di fronte ad un contributo straordinario di solidarietà che si è reso necessario in un momento di grave crisi. Come lo spiegherebbero ai tifosi? Loro sono abituati a non preoccuparsi delle tasse ma questa volta è diverso e spero che se ne renda conto anche Tommasi, il presidente dell’Aic. Se così non fosse, facciano pure sciopero, ma vi assicuro che non otterranno nulla”.

Prima considerazione doverosa: nessuno ha mai ordinato ai Della Valle brothers di prendere la Fiorentina e metterci dentro fino ad oggi 150 milioni di euro (quasi 300 miliardi delle vecchie lire) in nove anni.
Poiché non hanno mai avuto il cuore viola e non sono quindi animati dalla passione, se lo hanno fatto avranno avuto le loro buone ragioni.
Seconda considerazione: visto che vengono considerati dalla stragrande maggioranza del popolo viola un po’ o un po’ tanto tirati, pur avendo sborsato questa cifra per me mostruosa, evidentemente qualcosa o quasi tutto non deve avere funzionato nella comunicazione con l’ambiente.
Terza considerazione: con 150 milioni di euro spesi, la differnza tra uscite ed entrate, il piazzamento medio della Fiorentina nei sette campionati di serie A è stato il settimo posto, non proprio esaltante, direi.
Quarta considerazione: se la Roma è stata valutata alla fine 90 milioni, di euro con una cessione nebulosa e sofferta, quanto pensate che valga oggi la Fiorentina? E quanto hanno pagato di tasca prpria negli ultimi anni Zamparini, Preziosi e De Laurentiis?
Quinta e ultima considerazione: ma noi amanti della Fiorentina, così certi di essere al centro del mondo, così sicuri che tutto ci è dovuto per il solo fatto di vivere a Firenze, così arrabbiati con il mondo per gli ultimi diciotto mesi di vacche magrissime, dove diavolo la ritroviamo una famiglia o un imprenditore che tiri fuori tutti questi quattrini?

Esiste qualcuno del mondo del calcio che pensi a Maxi Lopez come ad un attaccante superiore a Gilardino?
Nessuno, immagino.
Neanche Teotino e neanche Mihajlovic (forse), e allora mi spiegate perché dovremmo cambiare il centravanti con uno più debole?
Per soldi?
Ma quanto milioni rimarrebbero tra quanto prendiamo dal Genoa (il Genoa! Non la Juve!) e versiamo al Catania?
Cinque milioni di euro?
Cioè meno di quanto abbiamo pagato la metà di D’Agostino giusto un anno fa?
Che sia questa la plusvalenza a cui accennava Corvino a Cortina quando ha risposto alla mia domanda sulla perdita con l’Udinese (Gilardino è già stato ammortizzato per tre quinti del suo cartellino)?
Poi, come dice Ferrara, porto mio figlio Cosimo allo stadio e gli faccio vedere che bellissima plusvalenza gioca con la maglia numero nove…
E comunque noi rischiamo fortemente di incartarci in attacco, perdendo uno tra i più forti centravanti europei, che non ha mai tradito nei numeri, per cinque milioni di saldo contabile?
La storia dell’ingaggio poi la capisco ancora meno: se il Genoa darà a Gilardino 8 milioni per 5 stagioni, noi potremmo allungargli il contratto a 1,2 per i tre anni che vanno dal 2013 al 2016 e avremmo pareggiato l’offerta.
Alla fine sarebbero sempre 2 milioni netti (4 lordi) di quanto avevamo ipotizzato di dare a Montolivo per gli stessi cinque anni e sinceramente mi pare che non ci sia confronto tra l’importanza dei due per la Fiorentina.
No, io non capisco: se verrà Maxi Lopez urlerò felice ad ogni suo gol, ma questa operazione per me non ha senso.

Mi pare che la famiglia Della Valle abbia gradito la risposta della maggioranza del popolo viola: non c’è stata una mozione di affetti straordinaria (un po’ difficile da ottenre, visti gli ultimi diciotto mesi di veleni e scarsi risultati sul campo), ma la stragrande parte dei tifosi della Fiorentina pensa che si debba andare avanti con i Della Valle.
Personalmente faccio parte del gruppone e però adesso passerei alla parte due del piano: allestire cioè una squadra che ci collochi davvero in una posizione dal quarto all’ottavo posto, che è poi la nostra dimensione storica.
Non sono in arrivo grandi nomi e speriamo che non partano i big.
Ho l’impressione che molto passi dalla capacità di Mihajlovic di assemblare al meglio un organico che sulla carta e sui nomi vale meno della passata stagione, quando però la carta e i nomi ci hanno abbondantemente tradito.

Proviamo a rovesciare il comune punto di vista, ogni tanto aiuta a relativizzare e quindi a non prendercela troppo.
Diciamo che il Milan ci ha dato Montolivo in prestito secco per un anno e che quindi abbiamo la possibilità di avere per un intero campionato l’ottimo giocatore ammirato ieri sera contro la Spagna.
Se poi il Liverpool ci avesse imprestato pure Aquilani, ci saremmo proprio divertiti, ma intanto accontentiamoci e ricordiamoci sempre che il calcio è adesso.
E che in questo grigiore di inizio stagione basterebbero due acquisti interessanti e due buone partite per colorare di viola il cielo sopra di noi.

« Pagina precedentePagina successiva »