Agosto 2009


Già l’attuale Fiorentina può superare così com’è messa adesso lo Sporting Lisbona, certo sarebbe stato meglio avere qualcosa in più dietro e a centrocampo, ma Corvino ha deciso di rischiare e ormai credo non si torni più indietro.
C’è andata benissimo, anche con il ritorno al Franchi, e quindi dipende più da noi che dagli avversari.
Tutte le altre, compreso i greci, sarebbero state peggiori.
Sul piano atletico i portoghesi non sono mai stati dei fulmini ed era questa la variante che mi preoccupava di più, perché la squadra mi sembra un po’ indietro fisicamente, ma forse questo pomeriggio Sardelli dall’Inghilterra ci racconterà di un’altra Fiorentina, molto più tonica.
Ci aspetta un agosto di passione, perché non sotterriamo l’ascia di guerra e pur continuando ad essere criticamente oggettivi la smettiamo di dividerci sui massimi sistemi?

Facciamo il toto-salta-panchina di agosto: al primo posto, con molte lunghezze di vantaggio, c’è Donadoni.
Il suo presidente De Laurentiis, dopo aver dato di cafone a Corvino e ai suoi uomini, lo ha già messo sulla graticola e se non ci sarà una partenza sparata per l’ex tecnico della Nazionale saranno guai.
Rischia ovviamente Zenga con Zamparini, ma forse ancora di più Ventura a Bari.
Cercheranno di tenere botta i due esordienti Leonardo e Ferrara, figli della proprietà e perciò difesi a spada tratta dai propri presidenti anche di fronte ad eventuali rovesci.
Ma Donadoni, davvero, lo vedo molto male e naturalmente i pronostici non li sbagliano solo quelli che non li fanno e quindi magari sarò smentito dai fatti ed il Napoli vincerà lo scudetto, ma ad oggi mi pare più una collezione costosa di figurine che una squadra che lotta per il vertice.

Tanto poi ci ricasco sempre: ipotizzo, immagino, faccio le mie congetture.
Dimenticando inevitabilmente che il calcio è una delle “scienze” meno esatte che ci siano e che quindi le previsioni della vigilia spesso saltano.
E così, dopo calcoli e speranze piuttosto fondate, ci troviamo a non essere testa di serie per il sorteggio dei preliminari ed il fatto è molto pericoloso, anche perché mi pare che nelle altre nazioni siano più avanti nella preparazione.
Difficile immaginare se ci sarà uno scossone al mercato, io non ci credo, ormai è stata scelta la strada di comprare ai prezzi che vuole Corvino.
E a proposito di prezzi, si potevano pure evitare i 15 e 10 euro per vedere l’amichevole in famiglia di oggi: non dico che dovesse essere gratis, ma la metà del costo del biglietto ci stava tutta.
P.S. I prezzi li ha decisi il Comune di San Piero a Sieve e quindi le critiche vanno girate a loro.

Io me le ricordo le estati ad aspettare felice Zuccheri, Bertarelli e Rossinelli.
E ancora qualle di Zagano: le vivevo da semplice tifoso, che soffriva molto e che comunque respirava la vigilia del campionato come se fosse il leopardiano sabato nel villaggio.
Aspettavo con gioia che la festa ricominciasse e volevo che la mia Fiorentina partecipasse a quella festa, fosse solo per sentire che Antognoni era in testa alla classifica degli assist del campionato specifico inventato su Rai2 da Domenica Sprint.
Mi accontentavo di poco?
Può darsi, e certo non saprei dire come sarebbe oggi il semplice tifoso Guetta di fronte alle amichevoli estive perse e nella lettura quotidiana della campagna acquisti e cessioni.
Dubito però, anzi escludo, che sarei arrabbiato nero come mi pare essere una fetta non proprio minima dei frequentatori di questo blog.
Scusate, ma lo devo proprio dire: sembra che la Fiorentina sia diventata uno sfogatoio di situazioni diverse e difficili.
A me non piace assolutamente questo ricatto psicologico in atto verso i Della Valle e Corvino: tu (voi) ci DOVETE comprare, i bilanci della Tod’s in attivo, le promesse di scudetto ormai vecchie di tre anni, quando si pensava ad una distanza minore nella ripartizione dei diritti televisivi, e via a seguire.
Incalzeremo Corvino e la proprietà con domande appropriate, ma non con la sciabola in mano, pronti a fare giustizia del capello fuori posto.
Noi tifosi (e qui torno indietro di trent’anni) mi spiace dirlo, ma non possiamo PRETENDERE proprio niente.
Possiamo saltare lo stadio, non dare soldi alla Fiorentina, e/o fischiare e contestare fino a quando, leggi alla voce Pontello, chi ha in mano la società non decide di averne abbastanza e cede tutto.
A chi è un mistero, ma è probabile che i vari Savonarola che pullulano in questo blog abbiano idee più precise del sottoscritto.

Premesso che la vederla dal vivo è davvero tutta un’altra cosa che stare davanti alla televisione, è chiaro che ieri sera ci sono state du squadre molto diverse tra loro.
Confortante la prima, disastrosa la seconda e la storia della sosta di oltre un’ora regge fino ad un certo punto perché la maggioranza dei giocatori non era stata impiegata contro il Cagliari.
Speriamo sia vera la prima, che poi sarà la stessa dei preliminari perché a questo punto mi pare che nessun nuovo innesto avrà il tempo per entrare nei meccanismi in neanche due settimane.
Su Mutu direi che dovremmo smettere da subito di analizzare ogni sua partita, ogni sua giocata partendo dalla maxi multa.
Ieri ha avuto un lampo e poco altro, ci vorrà certamente di più per metà agosto.
E continuo a chiedermi se non siano pochi i 18 milioni per la clausola recissoria di Frey: la difesa è da 6 meno (quella della seconda partita da 5 pieno), lui è già sul 7,5.

Il professor Sassaroli, esimio frequentatore di questo blog, mi informa che su un sito di Fiorentina un bacchettatore di prima grandezza ha definito l’ottima intervista di Marco Meucci a Luciano Moggi, peraltro ripresa da diversi quotidiani, folle, surreale, curiosa, perversa.
Mi astengo dal commentare il commentatore perché temo di non essere all’altezza di cotanto acume, ma volevo segnalare in anteprima una notizia che mi è arrivata da pochi giorni e che credo stia per essere ufficializzata: il signor Luciano e mister Moggi saranno insieme ospiti fissi di una trasmissione televisiva che andrà in onda sulle reti toscane.
Su quale non ve lo dico per non sciupare l’attesa, ma ci aspettano sicuramente serati folli, surreali, curiose e perverse.
E non mi venite a dire che sono polemico perché, lo ripeto, non commento il bravo commentatore e quello che penso su tutta questa piccola storia lo tengo per me, davvero.
Stagione nuova, vita nuova.

Quando Mutu viene licenziato dal Chelsea, diventa padrone del suo cartellino, ma sa di avere sulla propria testa pendente la mannaia della richiesta di squalifica.
Il suo procuratore è Alessandro Moggi, figlio del direttore generale della Juve, che prende Mutu, lo manda a Livorno e lo manda in campo alla fine del campionato degli scandali, quello 2004/05.
Quanto ha speso la Juve per Mutu?
Solo il costo dell’ingaggio?
Perché il nocciolo della vicenda è lì.
Il Chelsea paga Mutu 25 milioni e lo perde, o fa in modo di perderlo per un controllo a sorpresa che puzza tanto di trappola, a costo zero.
Chiaro che cerchi di riprendersi i soldi, anche se la strada seguita mi sembra quantomeno fantasiosa, perché è ancora tutto da dimostrare se e quando Mutu pagherà davvero la multa faraonica.
E’ mai possibile che la Juve sia stata così brava e furba da prendere un fuoriclasse, seppre ammaccato mediaticamente, di 26 anni come se fosse uno svincolato a fine carriera?
E come mai Mutu ed il suo procuratore non hanno fatto valere la forza contrattuale di avere in mano il cartellino di un giocatore di quel livello?
Eppure ancora oggi Alessandro Moggi è il procuratore di Mutu e quindi il “fenomeno” è soddisfatto del suo agente, di come ha operato anche nel passato.
Chissà se sapremo mai come sono andate veramente le cose.

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