In teoria dovrei e potrei fare anche meglio perché non fumo e non bevo.
Per quanto riguarda il sesso mi appello invece al quinto emendamento e d’altra parte mica so quanto e come esercita il maestro.
Francesco Guccini ha compiuto ieri 75 anni, me lo ha ricordato l’ottimo Piero Ceccatelli, malato come me del “piccolo baccelliere” di Pavana, un grande in tutti i sensi.
Sì, non disponendo chiaramente del suo talento, vorrei arrivare alla sua età con lo stesso senso della misura.
Un uomo che ha saputo cogliere il momento giusto per ritirarsi e che poi non è più tornato indietro perché davvero (purtroppo) non canta più.
Una persona che se la guardi o che se hai avuto la fortuna di conoscere anche solo per un’ora, davvero ti regala l’impressione di essere centrato sull’essere piuttosto che sull’avere e ditemi voi in quanti siamo così al mondo (vabbeh, ho avuto un attacco di megalomania e mi sono autopromosso).
Stamani, nella consueta corsa mattutina delle 5.30, mi sono sparato Bisanzio, Un altro giorno andato e poi Celentano che cantava splendidamente Vite: fissato?
Un po’ sì, ma chi ama Guccini mi capirà in tutto e per tutto.

Fate la vostra scaletta preferita.
Sì, lo so che si dovrebbe scrivere play-list, ma ve lo immaginate Guccini in una play-list?
Vai per la scaletta…