Solo a scriverlo quel numero mette paura: 55.
Vabbeh, ancora non ci sono arrivato, ma se li chiami rispondono.
E poi si può avere cinquanta anni (ok, ho capito: sono cinquantacinque, non infierite) in tanti modi diversi: pensare e agire da vecchi, comportarsi da insulsi adolescenti, cercare di essere centrati nel corso del nostro transito terrestre.
Tutta questa pappardella per ritardare il mio vero sentimento: la gelosia.
Eh già, perché accade che per fortunate coincidenze mediatiche abbia la possibilità di proporre a Valentina e Camilla di poter conoscere Ligabue.
Entusiasmo alle stelle, azioni del babbo in netto rialzo e una domanda che sorge spontanea: “scusate ragazze, ma è più vecchio di me! Che ci trovate di così bello?”.
La Vale è stata più pronta e ha detto che canta meglio del sottoscritto (lo sospettavo, ma lei mi ha dato la certezza…), la Cami ha scosso la testa pensando che non ci fosse niente da fare se davvero non capivo la differenza tra me e lui.
L’incontro è stato come mi aspettavo, altrimenti non avrebbe tra i suoi riferimenti Guccini: alla mano, tranquillissimo, quasi l’inquilino della porta accanto.
Fino a quando regge lui, abbiamo buone speranze anche noi comuni mortali che stiamo vivendo, dicono, il meglio della nostra vita.