Molti pensano che sia una persona con pochi dubbi e ancora meno preoccupazioni, me ne sono accorto spesso parlando con chi mi conosceva meno e immaginava che fossi un tipo deciso e poco incline alla riflessione.

Completemante sbagliato, sono come tutti pieno di incertezze, anche se esiste una parte di verità: una volta presa una strada, non torno indietro, a costo di sopportare molta più fatica del previsto.

Nel giugno del 2015, in un momento di grande travaglio personale, stava cambiando anche la mia vita professionale con il passaggio da Blu (e Sportiva) a Bruno, un evento che come molte altre cose accadute in quel periodo non avevo assolutamente messo nel conto e che invece succedeva.

Avevo  la responsabilità di una quindicina di persone, oltre al fatto che mi sentivo in obbligo verso il nuovo editore che aveva investito veramente molto per assicurarsi il Pentasport.

Nella riunione nella nuova sede fiorentina di via Aretina mi lanciai in un obiettivo che in qualche modo assomigliava al milione di posti di lavoro promessi a suo tempo da Berlusconi: bisognava in due anni portare Bruno da una media di 50.000 ascoltatori a 100.000, gli stessi che aveva Blu al momento del nostro addio.

Devo essere sincero: non avrei mai creduto che ce l’avremmo fatta davvero e invece ieri sono stato felicemente smentito.

In Toscana Radio Bruno, da maggio a ottobre 2017,  ha un ascolto medio di 101.000 persone, Blu 57.000 e Lady Radio Radio Toscana 51.000, Fiesole 6.000.

Posso solo ringraziarvi per avere creduto in noi e soprattutto dire grazie a tutti i ragazzi che quotidianamente ascoltate in diretta, oltre che a Maurizio che mi ha accompagnato fin dall’inizio in questa nuova avventura ed essere grato a Gianni Prandi e Maurizio Bolognesi che hanno creduto in noi.

Per una volta mi godo pienamente questo risultato insieme a Cristina: dubito che tutto questo sarebbe stato possibile se non l’avessi incontratta di nuovo sulla mia strada.