Il calendario del campionato era un classico da ragazzo ed è diventato uno scadenzario degli impegni della famiglia Guetta.
Forte di questa giustificazione, ieri sera ho sbaragliato la concorrenza dei figli (Letizia ormai ha rinunciato da tempo a poter vedere qualcosa) e mi sono impossessato del telecomando dell’unico televisore che abbiamo.
Sì, uno solo e per giunta in salotto, giusto per difenderci dalla tentazione di starsene ognuno per i fatti propri a rimbecillire davanti al programma preferito.
Una premessa: ammiro molto Sky, perchè mi pare che sia davvero l’unica televisione dove contano i meriti e magari prendono ogni tanto un raccomandato, ma ogni dieci bravi, rovesciando così i canoni del nostro servizio pubblico, mentre con Mediaset mi pare si sia a metà strada.
Detto questo, ieri lo speciale sui calendari mi è sembrato interminabile e insopportabile, oltre che essere male assortito per gli ospiti in studio.
Tralasciando il fatto che la Fiorentina sia stata considerata meno del Bari e del Lecce, dopo 90 minuti di trasmissione e molte chiacchiere autoreferenziali io ancora non avevo capito l’andamento del campionato.
Stremato da Cellino, Galliani e Paolillo e rivitalizzato solo a tratti dalla strepitosa Vera Spadini, alla fine sono andato a letto rimbambito dai servizi-collage sulle grandi e senza sapere ad esempio quando ci sarà la “partita”, cioè Fiorentina-Juventus: ma si può?