Stamattina mi sono svegliato con la voglia di fare un bel gesto, qualcosa che andasse al di là delle normali donazioni di questo periodo.
Ecco quindi l’idea: riammetto nel blog tutti quelli che avevo eliminato per via delle cose che scrivevano, delle offese che rivolgevano, delle parole che usavano.
E’ la voglia di dialogare che torna prepotente, quel senso di libertà che a volte mi fa essere sin troppo tollerante e passare sopra a concetti che proprio non sopporto, ma che nella mia personale scala di valori rientrano ancora nel lecito.
Ci prepariamo a passare un Natale con la paura, molta più paura del solito, per il futuro.
Personalmente mi sento sfiancato da questo senso di precarietà che accompagna la nostra vita lavorativa e sociale: sembra che si debba pagare le colpe di generazioni passate e forse è proprio così.
Ecco, quello che ci manca rispetto ai nostri genitori non è il denaro (quello che ne abbiamo certamente più di loro), ma la speranza, quell’idea che il domani sarà migliore dell’oggi.
Ci hanno cancellato il pensiero positivo, ma siamo certi di non aver contribuito anche noi a tutto questo con il nostro comportamento quotidiano?
Mi piacerebbe molto che ci ribellassimo al “senza futuro”, che accettassimo l’idea che si possa perdere un grammo del nostro grasso benessere a favore di un’apertura di credito su ciò che verrà e ciò che saremo.
Un mondo più giusto?
Pensarlo è da ingenui, lottare per una parte infinitesimale del nostro tempo per realizzarlo può farci stare tutti un po’ meglio.
Buon Natale a tutti.