Da Donatella Colasanti, la ragazza che nel 1975 sopravvisse al massacro del Circeo, ad oggi ho già scritto diverse volte di donne e di femminicidi e ora ne ho sinceramente poca voglia.

Fiumi di parole per essere più a meno allo stesso punto, in attesa di ascoltare o leggere con desolazione o rabbia della prossima pazzia, del prossimo atto vile e violento.

Preferisco riflettere sui miei rapporti con loro, su dove ho sbagliato e dove sbaglio.

E pensare in silenzio a tutte le madri, mogli, sorelle e figlie che oggi non possono celebrare la giornata dedicata a loro che però, per colpa di una mano maschile, non non ci sono più.