Non ho resistito alla tentazione della citazione pirandelliana, ma in verità avrei dovuto scrivere cinquantenni smarriti.
Eccola qui oggi la generazione dei ragazzi degli anni sessanta: la maggior parte di noi è in difficoltà perché abbiamo posticipato il problema.
Nel senso che la famosa crisi di mezza età, che ai tempi dei nostri genitori era ai quaranta, adesso l’abbiamo spostata avanti di un buon decennio.
Si fanno i bilanci e non sempre i conti tornano, così si pensa spesso di far scorrere all’indietro le lancette del tempo di un bel po’ sia nei ragionamenti, che nei valori interiori e nei comportamenti.
Alcuni se ne approfittano e diventano nuovamente adolescenti, incuranti del senso del ridicolo ed imbarazzanti agli occhi dei figli.
Poi ci sono quelli come me, innamorati persi della storia, sempre pronti a guardarsi indietro e anche questo è uno sbaglio perché tanto il passato non si cambia e non è affatto detto che il meglio debba ancora venire, anzi.
Insomma, cari ventenni, trentenni e quarantenni: attrezzatevi.
Perché la nostra è un’età difficile, ma non impossibile.
State però tranquilli che ce la potrete (forse) fare anche voi.
E poi la vita riserva ogni tanto delle emozioni uniche, cristalline, che neanche a pensarle delle notti intere avresti potuto immaginarle così belle.