Siamo un Paese da operetta e ci meritiamo come Presidente del Consiglio il più grande e geniale imprenditore europeo del tempo libero.
Non ci sono più parole per definire quell’accozzaglia di gente che ha preso in giro gli elettori di sinistra, facendo credere loro di essere pronti a sostenere un programma comune.
Questo è il bis del 1998, allora fu un voto, adesso due, ma non cambia la sostanza: buffoni.
Certo che anche noi gente moderata, orientata a sinistra per un senso etico della vita e quindi dello Stato, in definitiva di minore dislivello tra le persone, siamo stati proprio furbi a fidarci di una coalizione che presenta nello stesso schieramento Caruso e Mastella (meglio comunque il secondo del primo).
Sono irresponsabili, soprattutto ora che l’economia è tornata a tirare e di tutto avremmo avuto bisogno tranne che di un Paese ingovernabile.
L’unica consolazione è pensare che se andiamo presto alle urne (e vincerà Berlusconi, è quasi certo), tutti quelli che oggi siedono in Parlamento, e che totalizzano una percentuale di assenze da primato mondiale, non avranno diritto al vitalizio pensionistico perché non sono passati i fatidici due anni dalle elezioni del 2006.