Il primo Fiorentina-Juve che mi ricordo nitidamente: il 2 a 0 del 22 marzo 1970, era appena nata mia sorella Dafne e nel pomeriggio impazzivo di gioia, anche perché mia nonna (e qui faccio outing) era torinese, juventina e amica di Boniperti, che le dava sempre i biglietti per quel nipote che vedeva solo viola.
Poi l’ultima volta che le dette i biglietti, nell’aprile del 1973: segnò Desolati nel finale ed io, non ancora tredicenne, feci il segno dell’ombrello a tutti. Poco educato, lo ammetto, ma in anticipo sulla signora Valeria Cecchi Gori.
Il 2 a 1 del 1980, vissuto insieme alla fidanzata, che veniva solo a vedere la Juve, con quella rete incredibile di Tendi.
Il volo di Antognoni e l’autorete di Contratto, nella partita più spettacolare che io ricordi, con Bertoni che correva come il vento e non lo prendevano mai.
Il colpo di fortuna di dire quella cosa prima della rete di Borgonovo e il rigore parato di Mareggini.
Il due a zero nell’anno della retrocessione mentre ero in pieno caos sentimentale e stavo preparandomi alla svolta della vita.
E ancora, quando Bettega mi assalì insultandomi e dicendo di voler far chiudere Canale Dieci.
Insomma, io mi ricordo esattamente cosa facevo, cosa pensavo e come ero messo nel giorno di Fiorentina-Juventus…