Mancava solo che mettessero un contachilometri alla caviglia di Chiesa e lo pagassero un tanto a metri percorsi: un tot a lui e un tot alla Fiorentina.

Rifletto sui cambiamenti del calcio e vengo colto da grande tristezza.

Baggio, Bernardeschi e Chiesa: tutti e tre alla Juve a 23 anni, cioè nel fiore della carriera, ma quanta diversità nei loro addii.

Roberto lo fece di controvoglia, era sincero, anche se poi non ha retto e ha ceduto alle pressioni di tutti, dai Pontello a Montezemolo. Poteva essere più deciso, ma la sostanza era che lui alla Juve proprio non ci voleva andare.

Bernardeschi invece sì, e per non fare qualche giorno di ritiro si inventò un penoso mal di pancia, roba da scuola elementare quando non hai fatto i compiti a casa.

Chiesa è ancora peggio: pur di partire per Torino si stanno inventando formule da inserire certamente tra la finanza creativa evocata da Tremonti, senza contare che i soldi veri arriveranno solo tra due anni e saranno meno di quelli che Commisso voleva, ma pur di liberarsi del suo malcontento si è fatto di tutto per accontentarlo.

Baggio è nato calcisticamente nel Vicenza, Bernardeschi e Chiesa invece erano qui da quando avevano dieci anni: veramente un finale di partita penoso che ci saremmo volentieri risparmiati.