Guccini compie 80 anni e sento il dovere, io umile “baccelliere” fiorentino, di ringraziarlo perché mi sta tenendo compagnia da quattro decenni abbondanti, e ogni volta è davvero molto bello averlo accanto.

Frammenti di vita personali importanti in cui lui c’è stato, emozioni ascoltate che hanno fatto da colonna sonora della mia vita.

L’incontro è stato con… “Incontro”, nel 1975, una folgorazione, la scoperta di un mondo di parole che io quindicenne non pensavo potessero diventare poesia e musica.

Tre anni dopo sono in una camera d’albergo insieme a quattro amici nell’estate di un…incontro importante, ho la cassetta di Amerigo e torturo gli altri con un ascolto martellante ed estatico. Dopo pochi giorni mi distruggono la cassetta…

Sono presente ad ogni concerto fiorentino fino a quando nel 1987 trasformo un appuntamento galante a Bologna in una folgorazione: vado a provare ad intervistarlo. Suono alle 19 in via Paolo Fabbri 43, lui apre e non solo non mi caccia, ma mi rimanda a due ore più tardi. Scrivo e riscrivo le domande con accanto la rassegnata ragazza e quindi per la prima e unica volta nella vita ci parlo.

Seguono canzoni memorabili, momenti di intimità tra me e lui nei vari abitacoli delle tante auto cambiate e che lo hanno sempre ospitato.

Fino ad arrivare a cinque anni fa, proprio su questo blog.

Scrivo del suo compleanno, mi arriva una telefonata sull’argomento che era però una scusa, l’ennesimo capitolo di una storia putrida di gente fuori di testa che stava da tempo avvelenandomi la vita, chi più, chi meno. In contemporanea, improvvisamente, nello stesso momento si apre un altro mondo, che è stato poi tornare a vivere.

Capisco finalmente che devo chiudere con certe persone e parte “venite pure avanti voi con il caso corto….”, canto a squarciagola e mi libero.

Grazie Francesco.