La mia scelta ideale sarebbe avere il “mio” Franchi, o anche Comunale, coperto e moderno.

Perché lì ci sono 53 anni della mia vita, da Hamrin a Ribery, passando attraverso De Sisti, Antognoni, Baggio, Batistuta e molti altri.

Lì sono stato otto campionati in Ferrovia a soffrire le tante Fiorentine anonime degli anni settanna

Lì in maratona, ho fatto le prime radiocronache abusive nel 1983, con la gente che bestemmiava nel telefono di fortuna, collegato con due antennine ad una casa vicina.

Al Franchi ho goduto e sofferto come tutti, e 37 anni di servizio militante dietro ad un microfono vogliono dire più o meno 800 partite e sempre nel solito posto: come non posso averlo nel cuore?

E allora perché non firmo anch’io per mantenerlo come casa futura viola? Perché purtroppo è qualcosa che va  a cozzare con la realtà, nel senso che visti i vincoli la scelta di ristrutturarlo non è possibile.

E anche perché è come se ci fosse un’altra volontà nascosta: lo stadio solo e comunque a Firenze, e su questo non sono affatto d’accordo.

Si faccia questo benedetto stadio coperto e accogliente dove è possibile costruirlo: a Campi, a Scandicci, alla Mercafir, insomma dove sia possibile investire in tempi rapidi sulla nostra inestinguibile passione.