Come ogni fiorentino (fortunato), anche questa estate mi faccio su e giù dalla Versilia, dove con alterne fortune mamma Guetta cerca di arginare le furie distruttrici di Cosimo e gli altalenanti umori delle due principessine.
Dico questo per speigare come sia impossibile rispondere alle domande e trovare il tempo per fare tutto.
Ieri però non ho resistito alla tentazione di capire cosa ci fosse dietro il criptico e scarno comunicato viola che invitava la stampa allo stadio per non meglio precisate notizie della società.
Nonostante ce ne fossero ben cinque di Radio Blu, sono andato di persona nella calura del Franchi e così ho visto la delusione dipinta nei volti di tanti alla notizia che non c’era Della Valle, non c’erano acquisti da annunciare e non c’era neppure il plastico del nuovo centro sportivo.
C’era più semplicemente l’inizio di una nuova avventura, la Fondazione Fiorentina, che partirà il 30 luglio in occasione della partita contro il Barcellona.
Mi pare un’altra ottima idea, la prosecuzione di un percorso iniziato con il Viola Fair e accolto tra lo scetticismo dei più, tra i quali mi ci metto anch’io, perchè di discorsi sullo stile ne ho sempre sentiti tanti, ma di fatti in questi oltre trent’anni di Fiorentina ne avevo visti molto pochi.
Portare Platini, l’Uefa e il Barcellona (gratis!) a Firenze è un gran successo, togliere gli sponsor per la gara un bel gesto, dare l’incasso in beneficenza un tocco in più di stile.
Piano piano stiamo diventando davvero grandi.