Ha ragione Gabriele Romagnoli oggi su Repubblica: in Italia un ex presidente è quasi sempre un prossimo presidente ed il ritorno di Lippi ne è l’ennesima dimostrazione.
Intendiamoci, meglio, molto meglio lui di Donadoni, dal carsima palesemente insufficiente per guidare la Nazionale, ma quanto ci metteremo a dire che Lippi ormai non è più quello di prima, che ha la pancia piena, che i due anni fuori dal calcio gli hanno fatto male?
Comunque non sappiamo osare, mai.
E’ qualcosa che coinvolge anche il sottoscritto e ora vi racconto un episodio, un dietro le quinte che spiega quello che ho appena scritto.
L’episodio è legato a quando, dopo dodici anni di militanza, nel dicembre scorso Ceccarini ha spiazzato tutti a Radio Blu e, dopo aver portato avanti da mesi a mia insaputa una trattativa per andare in un’altra radio, ha lasciato la redazione in tre ore.
Ma non è questo il succo del discorso, quanto piuttosto la mia reazione.
Preso in contropiede e non proferendo verbo sulla scelta di Ceccarini (nel senso che neanche lontanamente mi sono sognato di fare un rilancio, anzi l’ho ringraziato e gli ho augurato buona fortuna) ho tirato fuori una soluzione, cioè il ricorso ad una persona che a distanza di sei mesi si è rilevata vincente: Tommaso Loreto.
Il fatto è che alle 9 del giorno in cui l’ho chiamato ( ho saputo tutto alle 12) per me lui era uno dei tanti alla corte della coppia Pieri/Laserpe a Tuttoradio, ma messo alle strette mi si è accesa la lampadina e ho fatto il suo numero di telefono.
Non solo, ma grazie ad un colpo di fortuna e al gran lavoro di Paolino Biagiotti, inviperito per come erano andate le cose, in due giorni abbiamo ingaggiato un fuoriclasse come Gianluca Di Marzio.
Le cose vanno molto meglio di prima e racconto questo piccolo retroscena per confessare che se ci avessi pensato sopra due settimane certamente avrei fatto scelte diverse, andando su altre persone più “dentro” l’ambiente fiorentino e ci sarebbero stati ritorni con risultati, adesso lo posso dire, peggiori.
Temo che sia un vizio molto italiano quello di tornare sempre sulle vecchie strade, qualcosa che deriva dal nostro “mammismo”, ovvero dal senso di protezione che inculchiamo ai nostri figli e che ci hanno inculcato per decenni, direi quasi secoli.
Tornando alla Nazionale, il migliore sarebbe stato Prandelli e per fortuna non ci hanno neanche provato, ma un sondaggio per Ancelotti non si poteva fare?