Ho molta comprensione per il lavoro di Corvino perchè gli è stato chiesto di ridurre del 40% il monte ingaggi, portare una plusvalenza significativa e allestire una squadra buona per traguardi europei.
Dura per tutti, soprattutto per il terzo obiettivo, che è poi l’unico che interessa veramente chi ama la Fiorentina.
Ne ho molta meno di comprensione per Pantaleo quando invece riparte con il vecchio refrain dell’ostilità ambientale.
Ci sono modi e tempi per le uscite mediatiche e Corvino spesso sbaglia gli uni e gli altri.
Dopo una sconfitta umiliante come quella contro il Verona non ha senso parlare ancora una volta dei nemici interni, i vecchi rosiconi di Diego Della Valle, oppure, per dirla in salsa pugliese, “quelli che la mattina si alzano pensando a come fare del male alla Fiorentina”.
Ci sono e ci saranno, ma non giocano e non c’entrano proprio niente col disastro delle ultime due partite.
Quando sei in queste condizioni, devi umilmente tenere la testa bassa e cercare di capire, e magari spiegare, il perché ci stiamo liquefacendo, altro che dare la caccia a chi sta dietro a un microfono o a una tastiera.
Basta poi col pensare che il tifoso viola sia condizionabile da chi parla o scrive perché è un insulto alla sua intelligenza.
Se in migliaia urlano la propria rabbia e in fondo il proprio amore per la Fiorentina, converrebbe incanalare le energie in altro modo piuttosto che combattere contro i soliti fantasmi.