Oh, domani si vota.
Mai avvertita una tale indifferenza, o forse è un fatto personale, di stanchezza fisica per il lavoro, e mentale perchè ormai siamo ben oltre l’effetto saturazione.
Ciò nonostante, continuo a pensare che non andare a votare sia un grande errore e anche in questo caso mi pongo la domanda se il mio pensiero derivi dal ragazzo che sono stato, cioè dalla passione con cui seguivo ciò che è avvenuto nell’Italia dal fascismo in poi.
Chissà se rivisiteranno davvero la storia della resistenza come ha “suggerito” Dell’Utri, l’uomo che vorrebbe fare di Mangano (condannato con sentenza definitiva per mafia) un eroe.
Ho ancora delle incertezze: se dare un voto “inutile”, più al centro, o turarmi il naso e mettere la croce ancora là dove l’ho sempre messa, con sempre maggiore perplessità.
Lo svincolo da Bertinotti mi è sembrato un passo avanti, tenere in squadra la Binetti o il generale anti gay uno indietro.
La cosa peggiore sarebbe un nuovo pareggio, con l’ipotesi di stare a lì contare e non contare i voti dei senatori a vita e poi rivotare tra un anno o due.
Aspettiamo, con sempre meno fiducia.